Anna Gaskell. Americana, indaga i territori della “surrealtà”, conducendo una lucida analisi su contraddizioni e paure tipiche dell’adoloscenza; indulgendo su luci e tagli inconsueti, compone complessi scenari di grande efficacia.
Liza May Post. Olandese, mise–en–scène di sapore surreale nelle sue opere, in cui l’alienazione è il tema che accomuna icone costruite secondo la tradizione del ritratto fiammingo.
Sam Taylor-Wood. Inglese, impagina, con artificiosa eleganza, sequenze sospese tra finzione e realtà; desume infatti, dalle predelle delle pale antiche la scansione per scene successive enfatizzando il non sense di eventi privati che si spettacolarizzano, dilatati nel tempo e nello spazio.
Tracey Moffatt. Australiana, narra l’asprezza dei contrasti sociali ed etnici; dibattuta fra culture diverse, ritratta in vesti eleganti, fa trapelare il vano desiderio di lasciare il paese in cerca di un futuro migliore.
ispirated by A. Quattordio su AD