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L’attimo raccolto (di ieri)
You’re mine
Fine della relazione
L’attimo raccolto (nella legnaia)
L’ispirazione del giorno
L’attimo raccolto (nel bosco)
Waiting for my king
L’Accordo
Il vestito rosso
Il mio nuovo amore
Strategie
L’attimo raccolto
Banane&Lampone
L’attimo raccolto (nell’orto)
Archeologia di un ricordo
Un’immagine, un déjà vu. Il bracelet di Delfina Delettrez mi ha riportato la mente indietro nel tempo, a quegli anni in cui facevo l’archeologa e d’estate scavavo nei campi in Tunisia. Portavo sempre la tua catenina d’argento avvolta alla mia mano, legata al polso e al dito medio. Ti scrivevo nelle ore più calde della giornata dalla mia tenda. Eri lontano, ma forse non così tanto.
Ora sarebbe tutto diverso. Nuovi Tempi, nuovi Modi. Ti scriverei un messaggio su Whatsapp. Con una foto. Non servirebbe la tua catenina d’argento incatenata a me per sentirti. Ma forse, non ti sentirei così… vicino.
L’attimo raccolto
L’attimo raccolto
L’attimo raccolto
Come quando baci
♥ Valentine’s Day ♥. Penso che gli innamorati vedano un po’ così… tutto sottosopra, come in un eccitante giro della morte, tutto in prospettiva, una strada, più strade, la nebbia, nulla di certo, la luce. Il bianco e il nero, tu ed io. Insomma, bisogna piegare la testa di lato per guardare questo scatto… come quando baci…
Io & la tua camicia
Un bacio e via
Domenica pomeriggio, dolcezze per due
L’attimo raccolto
L’attimo raccolto (in giardino)
L’attimo raccolto
Le fantasie di una donna
Quello stile di un uomo, fatto di dolci attenzioni, piccole, ma così ricche di fantasia, è un piacere che non conosce confini per una donna.
*grande lampada abat-jour da biblioteca; porcellane Alessi, Royal Albert, Maison du Monde, Villeroy&Boch e antiche inglesi; pasticceria artigianale. Colonna sonora: Aspetta & Spera, Irene Fornaciari http://www.youtube.com/watch?v=qBrsP1XnGSQ
L’attimo raccolto
Autumn in Glove
E’ ciò che voglio. Irrinunciabili come l’Amore, must have del prossimo autunno/inverno: i guanti. Soprattutto lunghi, molto lunghi. Di pelle, ma anche no. Da indossare (quasi) sempre, (quasi) ovunque, con infinito charme comunque.
Sera Park in Gucci patent leather Gloves, Harper’s Bazaar Korea February 2012
L’attimo raccolto
L’attimo raccolto (di San Lorenzo)
Car&Stars. Notte di San Lorenzo, ore 22
Colonna sonora: Metal Heart, Accept http://www.youtube.com/watch?v=g1HOE3FIQ7w
La Bella solitudine
Adoro questo posto. E’ la parte più alta della casa, dove tutto è rimasto come un tempo: le travi con le incisioni, le assi intagliate del loggiato, le divisorie in legno che dividono in “stanze” l’immenso sottotetto. Qui si stende all’aria il bucato o si fa arieggiare la biancheria. Qui si raccolgono la legna per l’inverno e le cose che non si usano più. Ma soprattutto, da qui si gode di un panorama fantastico sulla valle. Che fa pensare, sognare, liberare la mente, guardare lontano. Basta tenersi stretti ad uno dei pali in legno che delimitano il loggiato: questo rimane pur sempre uno dei luoghi più pericolosi della casa. Lo sapevo bene, fin da bambina, quando venivo mandata quassù in castigo. Spesso. Ma da qui si sentono bene la pioggia e il vento. Si può pensare ad alta voce e provare senso di vertigine. Più di una vertigine. Il mio sogno è quello di trasformare questo spazio in un “osservatorio”, in un loft dove viverci/studiare/lavorare ma soprattutto guardare il cielo/fare l’Amore. Perché questo è un luogo solitario da vivere in due. In quella che io chiamo “solitudine Bella”.
L’attimo raccolto (nel bosco)
L’ispirazione del giorno
La mossa giusta. Guarda il caso… questa partita l’hai vinta tu. Era solo un gioco, io pensavo fosse un pezzo di vita. Tu sei un abile giocatore, io seguo solamente l’istinto. E anche lui mi ha tradito. Non ho calcolato la mossa giusta: saper dosare sale&pepe, testa&cuore, ragione&trasgressione. Non amo perdere, non amo vincere senza gusto. Amo e basta.
*macina sale&pepe in legno Peugeot
L’attimo raccolto (della domenica mattina)
Femminile di Sole. Domenica, ore 10
*abito nero in shantung con gonna scampanata Max&Co, sugli occhi La Ligne de Chanel Noir-Lamé. Sullo sfondo, Questa estate strana, Zero Assoluto https://www.youtube.com/watch?v=_mHVjxNQqIM
L’attimo raccolto
L’attimo raccolto
L’ispirazione del giorno
photo by Vadim Galaganov
L’attimo raccolto (della sera)
L’attimo raccolto (dalla vetrina)
“Non sai quanto ti odio”, disse lei, pensandone esattamente l’opposto. Gioielleria Stedile Madonna di Campiglio, ore 16.00
*Rouge Passion di Pomellato, colonna sonora: Over the Hills and Far Away, Nightwish http://www.youtube.com/watch?v=vAYVDLqkqHU
L’attimo raccolto (in giardino)
What a moment
L’attimo raccolto (del mattino)
for me ♥ for you ♥ forever
CLASSIC COLLAR
The Classic Collar is made with smooth saddlery leather, the minimal style fastens with a buckle on the back and has a D-ring for a lead attachment. Handmade in England.
+
CLASSIC CUFFS – WRIST
The Classic Cuffs are made with smooth saddlery leather, the minimal style fastens with a buckle on the back and has a D-ring for trigger hook attachment. Handmade in England.
by FLEET ILYA
Fuga d’amore
Vieni via con me.
Ti ricordi l’ultima volta? E’ stata a Parigi, ci siamo persi a Place des Vosges. C’eravamo promessi che l’avremo fatto, di nuovo. Faccio una valigia veloce, indosso il mio abito in seta dipinta Dolce&Gabbana e partiamo per Palermo. Due giorni, una sola notte, che saranno mai? Prima che giugno finisca, oppure lasciamo passare la metà di luglio per riprenderci la città dopo il Festino di Santa Rosalia. Potremo partire con l’aereo delle 9:40. Arriveremo giusto in tempo per un pani ca meusa all’Antica Focacceria San Francesco. Poi avremo davanti a noi tutto il pomeriggio e il sole.
Voglio baciarti a lungo davanti al portone principale di Palazzo Ajutamicristo, oppure davanti ad una finestra di Palazzo Steri. Tu ami baciarmi davanti ai portoni e alle finestre. E poi voglio passeggiare nei giardini di Villa Garibaldi. In verità, ami baciarmi anche in giardino… e sotto quel ficus monumentale… non trovi assomigli un po’ alle nostre paure ma anche alle nostre volontà di non lasciarci mai, nonostante tutto e tutti? Voglio passare del tempo a parlare di noi al Kursaal Kalhesa e poi camminare mano nella mano fino alle Mura delle Cattive e alla Chiesa dello Spasimo. Entrarvi in punta di piedi e in silenzio. Quando avremo fame, ceneremo all’Osteria dei Vespri, che ne dici? Passeremo la notte, o quel poco che ne rimarrà, al Porta di Castro. Mi sveglierai spostando la tenda dalla finestra e i capelli dal mio viso addormentato. Sentirò, in quel momento, che non c’è sogno al mondo che non si possa realizzare. Il mattino lo voglio vivere tra i banchetti della Vucciria. A respirare. Pensi che riusciremo ad arrivare a Promontorio Monte Pellegrino per respirare il profumo del mare prima di andare in aeroporto? Saremo a casa prima che faccia buio, promesso…
Dimmi di sì. E’ un sì? Sì…
Fotografia: portone principale di Palazzo Ajutamicristo di Lorenzo Gatto
Colonna sonora: “Mi votu e mi rivotu” http://www.youtube.com/watch?v=cMvWqg2WcEU
Dedicato a: a te, a chi altrimenti?
L’attimo raccolto
L’attimo raccolto (della domenica)
L’attimo raccolto (del lunedì sera)
L’ispirazione del giorno
Elementi di una passione (vera). Ti cerco ancora, ti vorrei di nuovo, acqua fresca che calma la mia sete, terra ferma dove approdano imprudenti desideri, aria viva che scompiglia quieti pensieri, fuoco acceso capace di riscaldare fino nel profondo. Proibita, come certe cose belle inaccessibili, ma vitale, come elemento disgregante che perfeziona l’armonia. Sei passione vera. Ad libitum.
* Pelham Blue Gibson Custom Les Paul Custom Pro.
L’ispirazione del giorno
Se non mi sfiori. Qualche consiglio utile per prenderti cura dei (tuoi) fiori: non toccarli ma parlaci, limitati ad assaporarne il profumo e ad ammirarne la bellezza, assicuragli giuste attenzioni nei giusti tempi&modi… con acqua&luce, mi raccomando, mai troppo, piuttosto meno. Anche il dove è importante, un fiore ti fa Bello. Coglierli? Non so, il fiore reciso dopo un po’… muore. Ma io non sono un (tuo) fiore.
L’ispirazione del giorno
C’è tempo per ogni cosa, ogni cosa ha il suo tempo.
Che bello il nostro tempo, un sole intenso riscalda i cuori in un incontro, sale la foschia intorno a dubbi&pensieri, transitano nubi nere sopra certi discorsi; temporali, doppi arcobaleni, rasserenamenti dietro certi sguardi. Resistere all’impeto del vento è quasi impossibile, vacillo.
Ma
quanto è bello il nostro tempo!
Grazie di questo tempo senza tempo.
*”L’orologio senza tempo, ma con un’anima”: antico orologio da taschino Omega, caratterizzato dalle lancette spezzate, dono del bisnonno Giovanni. Si ricarica manualmente quando scocca il desiderio di sentirsi di nuovo vivi.
L’attimo raccolto (del vespro)
Mi abbandono, qui, rivestita del tuo pensiero e oggi anche della tua assenza, ormai. Il nostro legame si è sciolto, ma i nodi, i miei desideri, quelli no. Io rimarrò qui, raccolta, vestita di nero, persa ma immobile: se scappi tu e scappo anch’io, non ci ritroveremo mai. Ti attenderò, così, fino al vespro.
Cappella privata di S.Giorgio a Casa Campanelle, ore 18
L’ispirazione del giorno
“La donna raramente ci perdona d’essere gelosi; ma non ci perdonerà mai di non esserlo.” Paul-Jean Toulet, Monsieur du Paur, 1898
“Conviene amare la moglie di un geloso. Egli serve a farle la guardia anche a nostro vantaggio.” Charles Joseph de Ligne, Scritti militari, letterari e sentimentali, 1795-1811
“Le donne brutte sono sempre gelose dei loro mariti. Le donne belle non ne hanno mai il tempo. Sono sempre così occupate a essere gelose dei mariti delle altre.” Oscar Wilde, Una donna senza importanza, 1893
A bad romance
L’ispirazione del giorno
Sole Blu. Cercasi blu disperatamente. Blu scuro o blu chiaro, intenso o trasparente. Blu del cielo o del mare, ma blu. Come il sole che riscalda la mia pelle e il mio cuore. Ora il mio è solo un blu tenebra, il colore di un Bel sogno rimasto irrealizzato. Esistono paesi lontani dove il cielo è sempre blu? Parto. Qui mi manchi terribilmente.
L’attimo raccolto
Mom’s day
L’attimo raccolto (della domenica)
L’ispirazione del giorno
In fondo, è (solo) un’avventura. Ma un’avventura, seppur breve, è sempre intensa, eccitante, dove la voglia di scoprire riesce finalmente a trovare risposte, dissetandosi di emozioni. Un viaggio lontano dalla realtà che non aspira ad un ritorno, sebbene questo ne sia inevitabile epilogo. Benvenga quindi, l’avventura, perché è comunque per definizione, l'”arrivo” ad un dove e per destino, ad un chi. (Bauli Louis Vuitton)
Graffittara per amore
L’attimo raccolto
L’ispirazione del giorno
L’attimo raccolto
L’ispirazione del giorno
“La ballerina arrossì guardandolo, poi abbassò la testa e avvampò tutta. Il soldatino si sciolse lentamente accanto a lei. L’indomani la cameriera tolse la cenere dal caminetto e trovò… Indovinate? Un cuoricino di piombo e un lustrino annerito dal fuoco.” (da Il soldatino di piombo di H.C. Andersen)
Passi in cucina
Dal Diario di una curata dalla campagna. La ricetta di oggi prescrive un’intensa riflessione sulla cucina, come luogo di condivisione, sul cucinare, come pratica dell’amare, sulla tavola, come momento di comunicazione. Leggendo insieme gli straordinari passi tratti da “Il pane di ieri” di Enzo Bianchi (Einaudi, 2008).
Il tabernacolo della vita
“Siccome sono a letto da tre giorni, penso al letto, e ci penso perfino quando dormo. Il letto, amico mio, è tutta la nostra vita. In esso si nasce, si ama, si muore.”
“Poi ecco che per la prima volta due amanti si trovano carne contro carne in questo tabernacolo della vita. Tremano, ma sono ebbri di gioia, si sentono deliziosamente vicini; e a poco a poco le loro labbra si uniscono. Quel bacio divino li confonde, quel bacio, porta del cielo terrestre, quel bacio che canta le delizie umane e tutte le promette, le annuncia e le precede. Il letto si muove come un mare agitato, cede e mormora, sembra animato e felice, perché su di esso si compie il delirante mistero dell’amore. Che c’è di più soave e perfetto, nel mondo, di questi amplessi che formano di due un solo essere, dando a ciascuno di essi, nello stesso istante, lo stesso pensiero, la stessa attesa e la stessa gioia totale che scende in loro come un fuoco divoratore e celeste?
Vi ricordate i versi che mi leggeste l’altr’anno, di non so quale poeta antico, forse il dolce Ronsard?
Et quand au lit nous serons
Entrelacés, nous ferons
Les lascifs selon les guises
Des amants qui librement
Pratiquent folâtrement
Dans les draps cent mignardises.
Questi versi vorrei che fossero ricamati sul cielo del mio baldacchino, da cui Piramo e Tisbe mi guardano senza fine coi loro occhi di tessuto”
…
“Quante altre cose avrei da dire! ma non ho tempo di notarle tutte e non riuscirei nemmeno a ricordarmele; e mi sento così stanca che ora tolgo questi guanciali, mi sdraio e dormo un po’”
(passi tratti da Il letto di Guy de Maupassant, fotografia Cielo del letto a baldacchino, Museo di Palazzo Mansi a Lucca da www.restauroestudiotessili.it)
Sturm und Drang
L’attimo raccolto (di Natale)
La sera di Capodanno
L’inedito di Natale di Henry J. Ginsberg, per T & M.
A Delmore Schwartz (1913-1966)
Il mondo è piccolo quando cominci a girarlo e realizzi che ognuno di quei posti segnati sulle carte geografiche, anche i più lontani dalla tua stanza da letto, anche i più remoti – eccezion fatta forse per qualche foresta pluviale grondante sotto il cielo plumbeo, per qualche desolazione ghiacciata – sono raggiungibili.
Il mondo è piccolo e accessibile, forse più del tuo cuore. Ma ci vuole comunque del tempo per attraversarlo, e io avevo promesso che sarei tornato, che sarei arrivato da te, in tempo, anche se partivo da lontano e lungo la strada avevo ancora alcune cose da sbrigare.
João era passato a prendermi all’albergo con solo un’ora di ritardo. Lo avevo aspettato nell’atrio, seduto su una sedia, al buio, i bagagli posati lì accanto. Avevo provato ad uscire, ad un certo punto, mentre il sole sorgeva all’orizzonte e iniziavo a distinguere le nuvole dallo sfondo del cielo, ma troppe cose strisciavano sui gradini dell’ingresso, ero tornato subito dentro.
“Una gomma bucata”, si è giustificato sorridente, appena sceso dalla jeep.
Siamo partiti lasciando lo Zambesi sulla nostra sinistra, ci aspettavano quattro ore di strada fino a Beira, dove avrei preso l’aereo per Maputo. Attorno, la campagna, i luoghi dove avevamo girato. Antonio si sarebbe fermato ancora tre giorni, a lui non importava di essere in Italia per il 31, ma io dovevo rientrare, lo aveva capito, dopotutto il grosso del lavoro era stato fatto, le interviste erano a posto, adesso non aveva più bisogno di me. Ecco la casa dei nostri amici, italiana lei, mozambicano lui, appena fuori il paese, in muratura, con il pozzo all’esterno, dove venivano ad attingere l’acqua i bambini che abitavano nelle capanne tutt’attorno, quelli che l’altro giorno ci erano venuti a chiamare per mostrarci l’ippopotamo che giocava nel centro del fiume; ecco la boscaglia nella quale sta rintanato il misterioso sudafricano venuto lì anni prima a mettere su una segheria, per qualcuno un ex-agente dei servizi; ecco, più avanti l’ingresso del parco del Gorongosa, qui il paesaggio si vivacizza, la terra si solleva all’improvviso in un grande massiccio, come se fosse gravida, era il regno dei leoni, le varie milizie che ci sono passate durante la guerra civile hanno fatto strage della fauna selvatica per mangiarla.
João aveva un figlio a Beira, Nelson; dopo avermi accompagnato all’aeroporto sarebbe passato a trovarlo. Ha tirato fuori il cellulare, mi ha mostrato la foto: non sapevo cosa dire, soffriva di un male che hanno molti bambini, in Africa, idrocefalo, accumulo di liquido cerebrale nella testa.
Il volto dell’uomo era radioso; si vedeva che non stava più nella pelle, anche se mancavano ancora due ore alla città. Come lo capivo. Mi sentivo anch’io così, anche se non era un bambino che mi mancava. Mi mancavi tu, una donna che conoscevo appena, una donna che viveva sola, una donna che non mi aveva fatto promesse d’amore.
All’aeroporto ho insistito per offrirgli un caffè, eravamo in anticipo nonostante fossimo partiti in ritardo. Non ha voluto altro. E’ scappato da Nelson, lasciandomi con i miei pensieri, sulla terrazza affacciata sulla pista d’asfalto.
(se vuoi) “Vengo via con te” in 50 città
E’ impossibile non ritrovarsi in almeno uno dei personaggi di “Vengo via con te. Storie d’amore e latitudini”, il libro d’Amore e sentimenti di Henry J. Ginsberg. Un libro che sa emozionare proprio per il suo “realismo” ed il coinvolgimento con il lettore. Nel leggere le sue pagine, ognuno di noi può ritrovarsi e può capirsi. Un potere straordinario… Vengo via con te. Storie d’amore e latitudini è in attesa di partire per le 50 città protagoniste dei suoi racconti. La sua missione è quella di “abbandonarsi” al suo destino, un dono d’amore incondizionato per chi lo troverà.
Ecco le immagini e le testimonianze di dove e di chi lo ha abbandonato. Viaggi d’Amore.
IBIZA. 16 aprile, ore 20.30
“Poi cominciò a dipingere. Si sentiva la musica arrivare dal apese. Si sentiva il suono delle sfere celesti che roteano senza posa sopra le terre in cui la gente si diverte e mangia il fiore del loto e non pensa al domani”
(Sara)
VIENNA. 24 gennaio, ore 12
“Alzò lo sguardo al cielo perché è il cielo il luogo degli innamorati, le costellazioni sfavillantie tutti quei satelliti. Era felice di essere lì e adesso. E di vivere”
(Susanna)
PALERMO. 20 gennaio, ore 10
“Mia zia aveva perso la testa, chiaramente. prima l’aveva persa per un sacco di uomini, quindi in fondo solo per se stessa, perché se ami questo e quello, se voli come l’ape sui fiori, è solo di quell’andare che ti importa, ti inebri della varietà.”
Villa Giulia, una delle più belle ville della città. (Lorenzo & Annachiara)
L’ispirazione del giorno
Cappio d’Amore. Può essere quel fil rouge che ci tiene eternamente uniti, nella buona e nella cattiva sorte, può essere qualcosa a cui mi aggrappo per non cadere e, al contempo, un legaccio che se stringi, mi fa male. E’ quell’essere bene/male che mi appartiene, che mi avvolge dove si sente palpitare il mio sangue e poi scende a cercare il mio cuore. Ricorda, comunque, non farmi del male, mai.
L’ispirazione del giorno
Ricette d’amor e sentimenti. Si pensa di sapere tutto dell’amore, di aver fatto del passato un tesoro di insegnamenti per il futuro. E invece no, ogni volta è diverso, ogni volta è un capitolo nuovo, un periodo nuovo, con verbi, aggettivi e nomi diversi. Non esistono ricette in amor&sentimenti. Nemmeno tra le pagine della medesima storia.
Sunday Breakfast
con il nuovo libro d’amore “Vengo via con te. Storie d’amore e latitudini” di cui storie, personaggi, emozioni, mi seguono oramai ovunque.
Paradigmi
La Dama e il Guanto
Antologia “da brivido” sul rapporto tra la Dama e il (suo) Guanto.
“Gli spazi del sonno nella notte……ci sei tu. Tu che sei alla base dei miei sogni. Tu che scuoti il mio spirito pieno di metamorfosi. Tu che mi lasci il tuo guanto quando bacio la tua mano.” Robert Desnos, 1926. (La Mano, il Guanto, Cristiana Cella. 1989, Idealibri).
“Fanno parte di ogni minima attrezzatura di base. Non c’è immagine di ladro che non sia guantata: gialli, neri, di maglia alla Diabolik, basta che siano sottili per non impacciare il lavoro, che richiede grande sensibilità. Proteggere l’anonimato della mano è fondamentale. Ma il ladro elegante e super attrezzato è forse uno stereotipo cinematografico.” (I Guanti per rubare. Capitolo IX. La Mano, il Guanto).
Guanti da guida di Hermès, finitura Kelly, indossati da Charlize Theron durante il test di “Safe-Opening”.
“L’amicizia tra uomo e donna è cosa assai ambigua e scivolosa e questo aumenta il fascino del dono, che un tempo i cicisbei accompagnavano con queste parole: “Accettateli, mia signora, perché l’amicizia più vera si stringe attraverso un guanto”. (Il lecito e l’illecito. Capitolo VIII. La Mano, il Guanto).
How to Succeed at Murder. The Avengers. La gentil fanciulla appartiene ad un club di signore dedite all’eliminazione fisica di vittime designate. Utilizzando solo armi di seduzione: calze, affilati stiletti, guanti ed un braccialetto con charms… speciali.
Dal Cinquantotto… al Sessantatré. L’epoca d’oro. Lunghissimi, dalle sofisticate tinte pastello…
… arrivando alle bellissime e spietate Dame dei nostri giorni.
Se nella notte un’ospite “indesiderata”…
Nella vita di tutti i giorni…
J’aurais pu intituler cette vidéo : “le temps d’une lecture” ou “voyage avec Oscar Wilde”
Il s’agit simplement d’une superbe rencontre, le temps d’un voyage en RER qui prend une dimension d’éternité, telle la belle élégante nous offre une partition superbe faite de caresses, frottements et autres délicatesses…
Gros plan sur cette rencontre, un jour d’été…
grazie a MM per la ricerca, il dono, l’ispirazione
Dichiarazione d’Amore
L’ispirazione del giorno
Luci ed ombre. Cosa, mi chiedo, rende davvero prezioso ai miei occhi? La materia? I dettagli, forse? Il fascino emanato, oppure l’illusione di possedere? Le risposte hanno sfumature molteplici che variano a seconda della luce, da dove, da chi, in che momento, mi giunge. Dipende soprattutto, se dentro di me c’è luce oppure ombra, dipende quindi, ancora una volta, da Te. Così prezioso per me.
L’ispirazione del giorno
Naturalmente. Metti una sera insieme, davanti al fuoco. Lana, seta, cashmere, legno. L’importante è che sia tutto vero, naturale. Così anche i nostri gesti, anche i nostri sentimenti. Non importa se all’apparenza sembriamo per natura diversi. Tu ed io sappiamo: quel qualcosa che ci unisce è ciò che più riscalda le nostre storie, quando scende la sera, quando più fa freddo. Ci crediamo entrambi, naturalmente.
Sogno di una notte di mezza estate
Prima neve. Nostalgia di quelle serate calde d’estate. Tu al pianoforte, io in piedi accanto a te ascolto, prima di andare a letto. C’è da finire il Ferrari, sì, mi va’. La musica esce dalle finstre aperte, in strada qualcuno la sente e riesce ad immaginare la scena. La musica continua in un’altra stanza della casa… ma è solo un sogno. Un sogno di una notte di mezza estate. Bentornato, inverno!
L’ispirazione del giorno
La serratura. Abbiamo tutti un grande cassone in cui rinchiudere segreti, fantasmi, frammenti del passato. Il desiderio è quello di chiudere tutto lì dentro e di non vederlo, sentirlo, toccarlo mai più. Ma non è sempre facile. Tutto dipende da quella serratura che si chiama volontà. O forse no, si chiama nostalgia. A volte, è nostalgia di una certa sofferenza. Che se è per Amore, riesce pure ad avere un dolce sapore.
Come ti vorrei accanto
All’Esselunga dell’amore
L’ispirazione del giorno
La ricetta è antica, quella del nonno materno che amava tanto cucinare i dolci. Le nocciole sono quelle delle alte siepi che delimitano a nord il giardino. La torta di panna e nocciole è quella dell’Anniversario, ormai una tradizione da anni. C’è dentro tutto: storia&radici, armonia&dolcezza, ricordi&tradizione. Sentimento.
L’ispirazione del giorno
La terra non fa mancare nulla ai suoi figli. Cibarsi dei prodotti della terra, nel rispetto della loro stagionalità, significa nutrire i sensi di una Bellezza fatta di gusto, profumi, sublimità dei dettagli, colori, forme. Così, la semplicità si fa abbondanza, ricchezza, ricercatezza. E’ un gusto generoso, da tramandare ai nostri figli, fin da piccoli, per educarli al Rispetto e all’Amore.
L’ispirazione del giorno
E’ dedicato ad uomo, il bouquet autunnale realizzato con foglie sfumate fino al rosso carmino, rami secchi, bacche sul verde. Accolto in un vaso di vetro trasparente, s’intona con le porcellane a muro che riportano dipinto, il medesimo motivo floreale. Alcune foglie e un piccolo pezzo di ramo sono caduti sul piano dell’antica madia in rovere, come per ricordare che dal legno sono venuti.
L’ispirazione del giorno
Do you remember?
Quei momenti tra di noi
Il mio peccato
Se vuoi
La felicità
L’ispirazione del giorno
Colazione al Cairo
Best seller in Egitto per settimane, Colazione al Cairo è un romanzo che parla di passioni: di una donna per un uomo, di un uomo per il suo paese e di tutti coloro che durante la Primavera araba si sono battuti per la libertà. L’autore Mohamed Salmawy, uno dei più influenti intellettuali egiziani, narra la storia di Doha, stilista di successo che un giorno si ritrova bloccata nel traffico a causa dei disordini di piazza Tahrir. Doha è furiosa: per colpa di quella folla rischia di perdere il volo che la porterà in Italia dove presenterà la sua nuova collezione. Basta una telefonata al marito affinché la Polizia le apra un varco che le permette di prendere l’aereo. Su quel volo incontrerà un uomo che la tempesterà di domande e la porterà a riconsiderare quanto ha visto in piazza Tahrir: quell’uomo infatti, è il leader dell’opposizione, un uomo disposto a tutto pur di difendere le idee in cui crede. Un romanzo che racconta in presa diretta quel che sta accadendo di là dal Mediterraneo.
L’ispirazione del giorno
L’ispirazione del giorno
L’ispirazione del giorno
L’ispirazione del giorno
La locandina
“L’Art d’aimer, de la séduction à la volupté” è una mostra audace che si interroga sulla fatalità della passione, sulle dinamiche dell’attrazione, sui percorsi più intimi e inviolabili dell’immaginazione. Una dedica al sentimento universale fatta da 350 opere (dipinti, disegni, foto, spezzoni di film) dei maggiori artisti degli ultimi tre secoli, da Francois Boucher a Pierre et Gilles, da Gustave Coubet a Picasso, da Marc Chagall a Tamara de Lempicka. Otto sezioni per esplorare l’amore dalla mitologia all’arte della galanteria, fino ai più incoffesabili segreti d’alcova. Dal 16 giugno al 23 settembre al Palais Lumière di Evian (Francia).
Un frutto della terra che assomiglia ad un cuore
Maggio di passione (with Guerani)
Accompany me
Il mio posto è vicino a te
Io e Bernardo Bertolucci
Un giovane regista-scrittore, Ivan Cotroneo (suo il recente La Kriptonite nella borsa) incontra per Marie Claire un mito vivente del cinema, Bernardo Bertolucci. Complice una prossimità spirituale e fisica (sono vicini di casa), l’autore di Ultimo tango a Parigi, racconta il suo nuovo film, che segna una svolta: Bertolucci torna a raccontare una storia adolescenziale, quella tra i fratelli del romanzo di Niccolò Ammaniti, Io e te. «So che da me si aspettavano una passione incestuosa – confessa Bertolucci – ma l’amore di due fratelli che si riconoscono è molto più forte. Ciò che mi piace molto è l’amore fra di loro, che è proprio un amore tra fratello e sorella. L’incesto è un percorso più breve, rapido, selvaggio, questo è un percorso più profondo». Gli attori protagonisti della pellicola sono due giovani talenti: Jacopo Olmo Antinori e Lea Falco. «Jacopo – Lorenzo nel film – è proprio quello che si dice un attore nato. Devi dirgli tre parole e capisce immediatamente il sentimento di quello che gli chiedi, ed è perfetto nella tecnica. Forse a quattordici anni hai qualcosa di speciale, il cervello è incredibilmente vorace», speiga il regista. E aggiunge: “Voglio che il film emozioni. Per questo c’è molta musica, e Lorenzo la balla disteso sul letto. Proprio come farei io».
Il lavoro sul libro è stato fatto insieme ai suoi sceneggiatori, Niccolò Ammaniti, Umberto Contarello, Francesca Marciano. «Ho cambiato il finale. – racconta Bertolucci – L’ho detto subito a Niccolò, quando ho letto il libro. Mi piace molto il tuo romanzo, ma non il finale. Non mi piace che i personaggi dei tossici vengano uccisi dall’autore, dal romanzo».
E sorridendo confessa: «Ogni volta si ricomincia. Si è sempre un po’ dei debuttanti. Sono passati dieci anni da The Dreamers, e non so quanti da quando ho girato un film in italiano. E sono contento di averlo fatto ora. Poi qui ci sono i Parioli, via Lima, via Panama dove non avevo mai girato. È un’avventura tutta nuova… Un primo film».
(Si ringrazia Hearst Magazines Italia, foto da listal.com)
Miracoli dell’arte
Il miracolo dell’arte è anche questo, farsi specchio in cui riflettersi, espressione con cui interpretarsi, ispirazione per rinnovarsi. Se poi ci troviamo un pezzo di noi stessi e della nostra storia, siamo noi ad avere il potere di dare vita all’arte, di portarne a termine la sua missione, di renderla in qualche modo eterna.
Ad una mostra d’arte, una giovane donna si ferma davanti all’opera “Donne germoglio”, tronchi di legno morto sui quali sono state realizzate in ceramica raku, delle teste femminili, visi anneriti dal fuoco, capelli modellati come germogli e lo smalto, che ne esalta la nuova vita ma che al contempo, richiama lacrime e cicatrici di un passato.
Da una ferita, da una fenditura di quel legno secco, si è riaccesa la speranza che ha prodotto nuovi germogli, per ricominciare a vivere nella consapevolezza che è proprio la sofferenza che dona il coraggio di rinascere giorno dopo giorno.
Le teste di donna sono state create da una massa informe di argilla trasformata con velocità e maestria dalle mani di un artista. In quel momento, l’opera è ancora nella mente del suo creatore che deve necessariamente fare i conti con la casualità, affidando la sua creazione alla temperatura di fuoco di 900° e abbandonandosi completamente alla speranza di vedere realizzata la sua idea. Poi il momento dell’estrazione dal fuoco, difficile, delicato, doloroso, come un parto. Le teste di donna vengono riposte in una grande vasca e ricoperte con della segatura e del fogliame secco, dove, a causa della loro incandescenza, prendono fuoco. Un istante dal significato profondo per l’opera e per l’artista, perché è in quel momento vengono lasciati su entrambi, segni indelebili. Segni che avranno il potere poi, di comunicare e rievocare forti sentimenti.
E’ ciò che è successo alla giovane donna davanti all’opera. Lo straordinario potere comunicativo dell’arte fa sì che, tra quell’opera e la sua osservatrice, nasca una profonda comunione. La sua genesi si fonde con l’esperienza di vita della donna, segnata da passaggi dolorosi e carichi di sofferenza che ne hanno plasmato i tratti dell’anima oltre che quelli del viso.
La giovane donna esce dalla sala. Nella sua mente le teste bruciate dal fuoco e quel nero, il dolore, sono illuminate dallo spettacolo cromatico degli smalti che, pur enfatizzandone i tratti, le hanno ispirato quella gioia per un’esistenza rinnovata, per una vita nuova.
Gabriella Bais interpreta l’artista, Donatella Simoni la giovane donna alla mostra d’arte.
TESTI – ds ispirata da se stessa in “Memorie di fuoco” (Servizio Attività Culturali della Provincia autonoma di Trento)
FOTOGRAFIE – Gabriella Bais
MUSICA – born to die lana del rey http://www.youtube.com/watch?v=Bag1gUxuU0g&ob=av2e
Je l’aime
PAUL SIMONON BASS GUITAR
THE GUITAR SERIES
Hedi Slimane, Anthology of a Decade 2000–2010, published by JRP|Ringier, Zurich
Courtesy Almine Rech Gallery Paris/Brussels.
One plus One
“La moda oggi deve aprirsi a nuovi linguaggi e il cinema è la forma di espressione cui, da sempre, mi sento più vicino”. Queste sono le parole di Giorgio Armani con cui commenta la scelta di sposare il cinema per promuovere la sua collezione primavera-estate 2012.
One plus One, e non c’è due senza tre. Abbiamo visto Louis Vuitton e Cartier ed ora è Re Giorgio che si affida per comunicare la sua arte ad un importante progetto cinematografico, nato dalla collaborazione con il regista Luca Guadagnino, già candidato all’Oscar con “Io sono l’Amore”.
One plus One è un “corto” di 3 minuti dalle grandi ambizioni: opera filmica e insieme, illustrazione in movimento della collezione Giorgio Armani.
Guadagnino racconta di essersi ispirato al cinema di Chantal Akerman per imbastire una storia di desiderio e suspence, riconoscendo con Armani un legame antico: “Ho formato il mio gusto anche sul suo straordinario lavoro”.
L’atmosfera è rarefatta, due amanti si inseguono, sospesi e inquieti, mentre sullo sfondo scorre la pianura fra Mantova e Cremona, i suoi magnifici edifici ricchi di storia, gli infiniti colonnati.
Le scene d’interni sono state girate nel Museo del Violino di Cremona, capolavoro dell’architettura razionalista lombarda mai usato come set cinematografico. Protagonisti Milou Van Groesen, Diego Fragoso e Viniccius Sales.
Buona visione!
Ripensando a L’Amante
Quando nasce un amore è come il sorgere del sole che, timido, si affaccia all’orizzonte e bacia coi suoi raggi tutto ciò che tocca.
Arrivano a Cholen, poco più in là di Saigon. Attraversano la città cinese “col frastuono dei vecchi tram che avanzano senza smettere di suonare, a cui sono appesi grappoli di bambini di Cholen”. Poi, ad un tratto, la folla non c’è più. Come per incanto è scomparsa. C’è solo la quiete. Il rumore, pur rimanendo invariato, si allontana. La macchina ha imboccato una via di capanne a schiera, tipiche dell’Indocina. Ci sono delle fontanelle, dei portici ed è in quel villaggio, sotto un portico, che lui la condurrà davanti ad una porta che aprirà sulla modesta oscurità di una stanza spoglia e con pochi mobili: un letto, una poltrona e un tavolo. E’ quella la garçonniere destinata, nelle famiglie ricche cinesi, ai giovani rampolli per portarci le loro amanti. E’ in quella stanza che avverrà l’iniziazione sessuale e sentimentale della giovane Marguerite. Ma lui ci ripensa e vuole portarla via. E’ troppo piccola, non può farle questo. Ma sarà lei a prendere l’iniziativa.
La perfetta ricostruzione dell’Indocina del 1930, una fotografia stupendamente malinconica e l’insuperabile leit motiv della superba colonna sonora del libanese Gabriel Yared, rappresentano il teatro su cui si svolge la trama del film “L’Amante” di Jean Jacques Annaud tratto dall’omonimo libro semi-autobiografico che Marguerite Duras scrisse nel 1984 nel quale narra una parte della sua giovinezza trascorsa in Vietnam. “Il film è la storia di un conflitto fra ragione e sentimento e l’idea è quella del rifiuto del corpo, della difficoltà che ha la mente di accettare la materialità e l’istintività del desiderio” (Jean Jacques Annaud)
Nell’Indocina del 1929 una quindicenne francese di famiglia borghese, caduta in disgrazia, incontra sul traghetto che la porta da Sa-Dec a Saigon, dove frequenta il liceo, un giovane cinese ricco e nullafacente di circa 27 anni (nel libro, 32 nel film). Lui è appena tornato da Parigi, dove aveva seguito degli studi di economia perché è l’erede di una immensa fortuna. Il giovane cinese che la ragazzina conosce quel giorno sul traghetto è bello e affascinante.
Ha già notato la ragazza affacciata sul Mekong, unica bianca in mezzo a tanti indigeni. Indossa un vestito di seta indigena di un bianco ingiallito; in testa ha un cappello da uomo in feltro a tesa piatta bordato da un nastro nero e indossa scarpe scalcagnate da ballo in lamè nero con qualche strass.
L’incontro di Marguerite con quel cinese, alto, bello e con la pelle scura dei cinesi del Nord, sarà fatale per entrambi. Quando lui le offrirà una sigaretta, sul traghetto, la ragazzina lo scruterà insistentemente e senza ritegno, guardandolo in maniera insolente. Una volta sbarcati, il Cinese le darà un passaggio con la sua macchina, fino al pensionato.
Marguerite non saprà mai se lui dormiva oppure no, quando gli prende la mano e la guarda da vicino, come un oggetto mai visto: la mano di un uomo cinese. Ha all’anulare un grosso anello d’oro con un diamante incastonato. Quella mano è bella, magra e dalla pelle ambrata. Poi, all’improvviso, non la guarda, né la tocca più. La lascia andare senza sapere se lui dorme o no. Porterà nel sonno quella mano per tenerla con sé. Poi si addormenta.
La tenerezza dei sentimenti nascenti tra i due protagonisti, è sottolineata dalla delicatezza con cui inizia il sottofondo musicale che nasce in sordina accompagnato dalle note di un meraviglioso richiamo alla Cina lontana, ma vicina e palpabile come le due mani che si cercano, si incontrano e poi si intrecciano saldamente, presagendo qualcosa di profondo e prepotentemente innegabile, di fronte alla cui evidenza nessuno dei due protagonisti vuole emettere alcun suono, perché ha paura di rovinare l’atmosfera regnante in quell’aurora di passione e di sentimenti sottintesi.
TESTO – ds ispirata da lepassionidellamenteedelmiocuore.blogspot.com/
FOTOGRAFIE – nell’ordine, dougaanmou.wordpress.com, pellicolerovinate.blogosfere.it, film-review.it
MUSICA – gabriel yared l’amante http://www.youtube.com/watch?v=CAFm91OQUHg
Place des Vosges, fascino al quadrato
Perché aspettare San Valentino? Partiamo subito – Ma per dove? – Dove sia possibile perdersi, tra storia, arte e passione – Allora andiamoci e perdiamoci!
Il cuore di Parigi ha la forma di un quadrato. Place des Vosges è il luogo dove arte e storia pulsano, da secoli, la linfa che alimenta il fascino di questa meravigliosa città.
Entrare in Place des Vosges è come salire su un palcoscenico e sentirsi protagonisti del romanzo L’ultima volta che ho visto Parigi di Lynn Sheene ambientato durante la Seconda Guerra mondiale. Passione e sentimento. Il nostro diventa così, un viaggio nel tempo. Le automobili hanno sostituito le carrozze, ma quella che si respira in questa piazza è l’allure immutata dei fasti passati. (Prego, continui a leggere sotto)
Lady Hawke e Sir Wolf
“Sempre insieme, eternamente divisi”. E’ la maledizione che pesa su due innamorati, Isabeau (Michelle Pfeiffer) e Etienne (Rutger Hauer) nel famoso film Ladyhawke del 1985 diretto da Richard Donner. Etienne è condannato ad andarsene ramingo ed ogni notte a trasformarsi in lupo, mentre la donna lo segue; di giorno invece, lei si trasforma in un falco, aggrappato al pugno del suo amato. Per rompere la maledizione e far tornare liberi i due innamorati, dovrà giungere “Una notte senza il giorno e un giorno senza la notte“, ovvero un’eclissi solare.
Sebbene i nomi richiamino ambientazioni francesi, il film è stato girato quasi interamente in Italia e la scena dove il falco viene ferito, al Passo Giau e al piccolo lago Antorno nelle vicinanze del lago di Misurina nelle Dolomiti bellunesi.
Nel cuore di questo inverno, un lupo è tornato anche in Trentino. E’ stato filmato nell’alta Val di Non, nel comune di Castelfondo. Dovrebbe trattarsi di M24, l’esemplare già segnalato in Svizzera nel 2009 e poi in Alto Adige, dove è stato filmato l’estate scorsa in provincia di Bolzano, appena oltre il confine, nei pressi del Passo Palade.
Emozionante vederlo in quelle poche ma starordinarie immagini, tanto che la mia fantasia è volata subito al film, al lupo e al suo falco. E’ di pochi giorni fa la notizia che la Provincia autonoma di Trento ha autorizzato un giovane guardiacaccia trentino, a detenere e addestrare falchi. In molte regioni d’Italia questi maestosi volatili vengono addestrati in appositi centri e utilizzati poi per cacciare, ma non in Trentino, dove viene severamente vietato dalla legge provinciale sulla caccia. Il falco è uno dei primi animali che storicamente l’uomo è riuscito ad addestrare e ha rappresentato anche nella nostra terra, un valido aiuto durante la caccia della selvaggina. Gli appassionati di falconeria, oggi, li addestrano per il piacere di vederli volare e librarsi liberi nel cielo.
Ma torniamo pure, per un istante, al nostro film. Un Amore Impossibile, la “maledizione” dell’incomprensione, il giorno e la notte, il bene e il male. Al di là della fantasia, qualcosa che fa parte della nostra realtà. Forse è per questo che la storia di Lady Hawke affascina e continuerà ad affascinare.
In Trentino, il falco c’è, il lupo è tornato. Boschi e castelli non sono mai scomparsi. E’ come se la scena si fosse ricomposta. Ci sono tutti gli ingredienti per sognare, in attesa della prossima eclissi.
TESTO – ds
FOTOGRAFIE – web
MUSICA – eclissi del cuore l’aura e nek http://www.youtube.com/watch?v=_-oa62PbXsQ
Spirit of Ecstasy, storia di una passione
Estasi, una sintesi di bellezza femminile, sensualità e mistero della velocità.
Sono cento anni che la statuetta Spirit of Ecstasy, la donna volante, svetta sul cofano delle Rolls-Royce (www.rolls-roycemotorcars.com), simbolo delle auto più amate da aristocratici e miti del cinema, popstar e potenti della Terra. Per celebrare la sua icona, la casa automobilistica britannica ha affidato l’interpretazione del mito ad un grande fotografo, John Rankin Waddell, inglese, 45 anni, astro della fotografia con il pollice verde per gli affari.
In 100 scatti, Rankin ha interpretato Spirit of Ecstasy in chiave contemporanea attraverso figure femminili o loro particolari, primi fra tutti gli occhi, prima fonte d’ispirazione e la parte migliore di una donna, secondo il famoso fotografo (www.rankin.co.uk), che incorpora l’essenza della statuetta in donne di diverse nazionalità ed età per conferirle un valore universale.
Il risultato è una collezione sorprendente che rappresenta in un’ottica moderna un simbolo iconico riconosciuto in tutto il mondo, non un accessorio, ma parte del Dna di R-R. La collezione, esposta ormai da quasi un anno negli showroom di molte città, da Londra a Sidney, da Tokyo a Dubai, continua il suo giro del mondo e nella sua missione di estasiare.
Questo è solo l’ultimo dei capitoli di una storia di passione. Il primo a volere la “donna volante” sulla sua Rolls fu, nei primi del ‘900, il barone Montagu di Beaulieu, segno del suo amore segreto per l’assistente Eleanor Thornton che sposò poi in seconde nozze. A realizzarla fu l’amico artista Charles Sykes che modellò la statuetta sulle forme della Thornton. L’idea piacque tanto che tutti i blasonati possessori di una Rolls vollero la loro versione. Per arginare questa moda, la Rolls Royce commissionò a Sykes quello che dal 1911 diventò il simbolo di un mito.
TESTO – ds ispirata da Fabio Fattorusso MFGentleman
Gift List♥
♥St. Valentine’s special
Manca poco alla festa dedicata agli innamorati, quella commerciale, quella che nessuno dice di festeggiare ma che tutti sognano inaspettatamente speciale. E allora, poche regole, tanto sentimento: niente fiori, cioccolatini, tanto meno profumi e centri benessere; vi invito invece a seguire gli appuntamenti con la Gift List ♥St. Valentine’s special. Regali per lei, per lui, ma soprattutto, per entrambi. Per trasformare una festa banale in un momento speciale, un momento col ♥.
Cosa APP “PER-CORSI” + VENEZIA
Per chi Per innamorati del classico
Perché “Per-Corsi” è la prima audio guida geo-referenziata per iPhone ed il primo titolo della serie, “Per-Amore”, è dedicato agli innamorati che vogliono vivere la città in assoluta privacy ma senza essere costretti a rinunciare alla parte culturale e storica della città. La prima traccia tocca dieci punti di Venezia, la città romantica per eccelenza, selezionati dopo un test campione composto da persone di diverse nazionalità. Ad esempio, è stata scelta l’Erbaria che nonostante sia la zona del mercato, all’ora del tramonto si trasforma in un angolo fra i piu romantici della città. La guida sarà utile anche per scoprire il ponte migliore per ammirare la città da soli, oppure la chiesa con le opere più emozionanti o il quadro che racconta un passato d’amore.
Colonna sonora Bettina Rondò Veneziano http://www.youtube.com/watch?v=Ww0u38AdaCE
Dove In vendita su Apple Store
Gift List♥
♥St. Valentine’s special
Manca poco alla festa dedicata agli innamorati, quella commerciale, quella che nessuno dice di festeggiare ma che tutti sognano inaspettatamente speciale. E allora, poche regole, tanto sentimento: niente fiori, cioccolatini, tanto meno profumi e centri benessere; vi invito invece a seguire gli appuntamenti con la Gift List ♥St. Valentine’s special. Regali per lei, per lui, ma soprattutto, per entrambi. Per trasformare una festa banale in un momento speciale, un momento col ♥.
Cosa CHIAVETTA USB IN PELLE SAFFIANO PRADA CON FILES PERSONALI
Per chi Per innamorati dell’hi-tech ma con sentimento
Perché L’idea è quella di regalare uno strumento indispensabile, prezioso (per la realizzazione in pelle saffiano Prada) e impreziosito (dal contenuto). Il vero impegno infatti, è proprio la scelta dei files da dedicare. Alcune idee: una selezione di suoni della natura (ad esempio, la pioggia, il vento, il fuoco, il mare), piuttosto che musicali (a seconda dei gusti della persona alla quale verrà regalata), oppure di immagini significative. E perché non cogliere l’occasione di dire qualcosa che non abbiamo mai avuto il coraggio di dire, realizzando un file audio o video?
Colonna sonora romantic spanish guitar music http://www.youtube.com/watch?v=rQKCiuSR2F8
Dove In vendita su http://store.prada.com/it/PT/man/gifts/technology/2ARA21_2AHF_F0215 e nelle boutiques Prada
Gift List♥
♥St. Valentine’s special
Manca meno di un mese alla festa dedicata agli innamorati, quella commerciale, quella che nessuno dice di festeggiare ma che tutti sognano inaspettatamente speciale. E allora, poche regole, tanto sentimento: niente fiori, cioccolatini, tanto meno profumi e centri benessere; vi invito invece a seguire gli appuntamenti con la Gift List ♥St. Valentine’s special. Regali per lei, per lui, ma soprattutto, per entrambi. Per trasformare una festa banale in un momento speciale, un momento col ♥.
Cosa BRACCIALETTO PONTE MILVIO CRUCIANI
Per chi Per innamorati del fashion
Perché E’ stato il must have dell’estate scorsa e continua inesorabile nel suo successo mondiale, il braccialettino in macramè di Cruciani, che rappresenta un piccolo gioiello della maestria artigianale italiana. Due braccialetti in pizzo macramè, disponibile in tanti colori diversi, uno con i lucchetti, l’altro con le chiavi. Da portare in coppia.
Colonna sonora chains of love erasure http://www.youtube.com/watch?v=uttV1VZUgQQ&feature=fvsr
Dove In vendita esclusivamente nelle boutiques monomarca di Milano e Forte dei Marmi.
Gift List♥
♥St. Valentine’s special
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Cosa COLAZIONE A PALERMO
Per chi Per innamorati delle pazzie per Amore
Perché L’appuntamento è all’aeroporto di Verona per il chek-in alle ore 7.05. La meta è misteriosa, ma lo sarà per poco. Ore 10.30, arrivo previsto a Palermo. In centro storico, breve passeggiata e colazione al ristorante Osteria dei Vespri, che molti sostengono essere il miglior ristorante della città. Offre un menù siciliano moderno con sei variazioni di crudo dal mare, un antipasto a base di pesce e frutti di mare crudi, e la pasta casereccia al ragù di tonno. Un po’ di tempo per passeggiare mano nella mano per il centro, assaporando il sole, il profumo del mare e le atmosfere arabe. Poi via di corsa in aeroporto. Orario di rientro previsto a Verona alle 22.25.
Colonna sonora musica siciliana chitarra e mandolino http://www.youtube.com/watch?v=hEc7mqdcd2w
Dove Osteria dei Vespri in Piazza Croce dei Vespri 6 Tel. 091 617 1631 www.osteriadeivespri.it
Braccialetto Cruciani, fortuna e amore ricamati in macramè
Dal modello a quadrifoglio a quello con i lucchetti di Ponte Milvio. E’ stato il must have dell’estate scorsa, il braccialettino in macramè di Cruciani, l’accessorio venduto esclusivamente nelle boutiques monomarca di Milano e Forte dei Marmi, che rappresenta un piccolo gioiello della maestria artigianale italiana. Il suo valore sta nel nome che porta, Cruciani, e nell’eredità ed esperienza dell’azienda di merletti Arnaldo Caprai, raccolta con orgoglio dall’azienda Cruciani. E nel suo straordinario successo, possiamo dire, mondiale.
Il fenomeno dei braccialetti quadrifoglio Cruciani è scoppiato nell’agosto 2011 quando, davanti alla boutique Cruciani di Forte dei Marmi, si registrarono per i due mesi successivi, code interminabili di persone che affollavano il negozio, giorno e notte, pur di accaparrarsi uno o più dei 30 colori del braccialetto dell’estate.
Gift List♥
♥St. Valentine’s special
Manca un mese alla festa dedicata agli innamorati, quella commerciale, quella che nessuno dice di festeggiare ma che tutti sognano inaspettatamente speciale. E allora, poche regole, tanto sentimento: niente fiori, cioccolatini, tanto meno profumi e centri benessere; vi invito invece a seguire per queste quattro settimane, gli appuntamenti con la Gift List ♥St. Valentine’s special. Regali per lei, per lui, ma soprattutto, per entrambi. Per trasformare una festa banale in un momento speciale, un momento col ♥.
Cosa ESCURSIONE A CAVALLO (O IN SLITTA) SULLA NEVE
Per chi Per innamorati della natura e delle sue emozioni
Perché Cavalcando (ma anche in slitta), guardandosi di tanto in tanto negli occhi, lasciandosi cullare dall’andatura del cavallo attraverso le foreste innevate del Parco Adamello Brenta. Intorno, nel silenzio, crescono le emozioni. Il tempo si ferma, anzi va a ritroso, verso ambientazioni gotico-medievali ormai perdute. Fa freddo, ma chi lo sente?
Colonna sonora Nemo Nightwish http://www.youtube.com/watch?v=SO4LyKd-Hws
Dove Centro Equitazione Andalo Tel. 0461.585900 – 347.0334004
Un sogno di Capodanno
E se la profezia Maya si avverasse davvero? E se questo fosse l’ultimo 31 dicembre della storia?
Come sarebbe il Capodanno dei miei sogni, quello che mi porterei nel cuore per l’eternità? Dove trascorrerlo, e soprattutto, con chi condividerlo?
Così. Aspettando il 2012.
STYLE Solitamente il Capodanno è sinonimo di festa, “party”, amicizia, divertimento. Ma per questo “ultimo” dell’anno, la parola d’ordine è trasgressione. Quindi, romanticismo. Un Capodanno in due, con l’unico uomo che vorrei accanto davvero, per l’eternità. Ingredienti scenografici: natura, eleganza, raffinatezza, qualità, ottimo cibo, musica, silenzio, risate, complicità, pensieri, gioco, atmosfera. Semplicemente il meglio, per noi.
LOCATION Maso Serio, Sant’Antonio di Mavignola, un vecchio chalet in legno e pietra, a pochi passi dalla “vita” di Madonna di Campiglio. Natura e silenzio, montagne incantate come sfondo. Cielo stellato come non mai, oppure, fiocchi di neve per ovattare l’atmosfera. Dalle piccole finestre del Maso è possibile scorgere un orizzonte sereno, fatto di speranze, quelle per il futuro. Possono esserci anche delle nubi, l’importante è che non siano troppo scure, quelle sì, fanno paura. Di certo, davanti a questo scenario, dal cuore aperto esce un “che meraviglia!” di stupore e di gratitudine.
LEI pomeriggio di benessere alle Terme Val Rendena, seduta dal parrucchiere per un lungo liscio sciolto. Sul viso, Diamant de Beauté di Carita e sulle labbra, rossetto Fard a Lèvres Rouge di Yves Saint Laurent. Abito lungo di voile in seta Gucci, décollté a sandalo in coccodrillo e pochette, tutto Gucci. Per l’intimo: reggiseno bustier e culotte in raso color perla, Giorgio Armani. Calze autoreggenti Wolford. Gioielli: orologio Santhos e anello Trinity, Cartier. Profumo Coco di Chanel.
LUI smoking in fresco di lana con revers a lancia in raso, camicia in cotone, papillon e fascia in seta. Pochette in seta, stringate in vernice, orologio Patek Philippe. Ai polsini, il mio regalo: un paio di gemelli in platino. Sul viso, rasatura perfetta con Collezione Barbiere di Acqua di Parma.
ATMOSFERA una coperta in cincillà viene utilizzata come seduta davanti al camino. Servirà anche per coprirsi sulle sdraio in teak della terrazza al momento dei fuochi d’artificio di mezzanotte. Nel camino brucia la legna di faggio raccolta nei boschi vicini. In tarda serata, davanti al fuoco, Hoyo de Monterrey Epicure n. 2 accompagnato da un Single Malt Dalwhinnie.
TAVOLA&SERVIZIO Mario, il maggiodomo, è a disposizione. Giusto per servire la cena preparata dallo chef del ristorante Lorenzetti che dista solo qualche chilometro. Per poi scomparire all’improvviso dopo aver servito il caffè.
MENU’ Antipasto. Assaggi di strudel di verza e lenticchie, insalata di astice e avocado e petto d’anatra alla “catalana”. Primi. Canederli in zuppetta di mare e crema di spinaci con cappelletti di cotechino. Secondi. Cappone ripieno al mandarino, tortino di patata blu, zucca e bottarga e assaggio di tartare di trota affinata al miele. Dolci. Dacquoise alle mandorle e nocciole. Caffè con degustazione di cioccolato Domori.
WINE LIST solo millesimati Ferrari, in una sequenza delle migliori bollicine della casa, Perlé 2004, Perlé Nero 2004, Riserva Lunelli 2003, Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 2000. Divagazione a 360° per il brindisi: Dom Pérignon Rose Vintage 2000.
MUSICA la musica qui è di casa. Maso Serio è conosciuto per i concerti di Ferragosto organizzati fino a pochi anni fa, dal proprietario; un appuntamento mondano imperdibile dove i musicisti si esibivano davanti al Gruppo di Brenta. Per questa serata, repertorio in crescendo: classica per la cena, jazz per il dopocena, house e dance per l’attesa.
TEMPO il valore del Tempo. All’avvicinarsi della mezzanotte, una parentesi del Tempo è dedicata alla riflessione e ai propositi. Nel fuoco verranno bruciati i vecchi taccuini con i propositi dell’anno appena trascorso, mentre su due taccuini intonsi, verranno scritti quelli per l’anno nuovo. (Per lui, taccuino Pineider, per lei, quadernetto artigianale comperato in centro a Firenze, Penne Montblanc)
GIOCHI: carte da gioco per tornei infuocati. Il 2012 sarà un anno particolare, dove l’elemento fortuna giocherà al meglio la sua partita. Come, e soprattutto dove, cercarla? E’ forse ancora nella nostra creatività e nella capacità di innovare e di rinnovarci. La fortuna è anche la coscienza di un “bicchiere mezzo pieno”, è la giusta positività che ci dà coraggio per proseguire il cammino, per crescere. E’ la capacità di sognare di essere ogni giorno migliori.
MEZZANOTTE è il momento del brindisi, di guardarsi negli occhi, prima di ammirare lo spettacolo dei fuochi d’artificio che illuminano il cielo dell’intera vallata. E’ il momento di sognare oppure di svegliarsi. E’ il momento della fine oppure dell’inizio. Ma questa è la vita.
Buona fortuna!
Natale al castello
Come vuole la tradizione, ogni anno a Casa Campanelle va in scena il Natale.
Tutto inizia in occasione della festività dell’Immacolata, quando si provvede alla raccolta del verde per gli addobbi: agrifoglio, abete, bacche di ogni tipo, pigne, edera, pino, che verranno accompagnati da metri di nastri di raso o velluto e cordoni di passamaneria, dalle tonalità oro, bianco e rosso bordeaux e vinaccia.
Tutto ciò servirà per le decorazioni dell’intera casa, a partire dalla grande corona augurale appesa alla porta d’ingresso, ai centrotavola su tavoli e consolle sparsi nelle varie stanze, alle ghirlande sopra il camino e sui bancali delle finestre, oppure in posti inaspettati, come in un grande bacile di rame e in una vecchia coppa di pietra.
Immancabile è la luce. Quella delle decine e decine di candele sparse in tutta la casa. Raccolte in gruppi sullo scalone, sulla cornice del camino, in cucina, sugli antichi candelabri, sui grandi porta lumi in ferro battuto. E quella del fuoco acceso nel grande camino in pietra nel salone. Tutto vive ed è ravvivato, dal legno dei pavimenti fin alle volte dei soffitti. Si respira calore.
Immancabile è anche la musica, garantita dalla filodiffusione ai vari piani. Per l’atmosfera natalizia viene prediletta la musica dell’arpa, il jazz, e naturalmente la classica natalizia, soprattutto quella tedesca.
E poi, l’albero ed il presepe. Irrinunciabili. Il primo, rigorosamente vero e coltivato in vaso, viene sistemato davanti ad una delle finestre del salone per poter ammirarne la meraviglia anche dall’esterno. Le luci a led convivono con sontuosi nastri e cordoni bordeaux e oro, accanto a bocce dorate di varie dimensioni e forme. I regali, impacchettati con eleganza, faranno la loro comparsa ai piedi dell’albero solamente l’antivigilia di Natale. Il presepe invece, viene allestito sopra l’antico cassone bavarese del ‘600. La capanna e le statue appartengono alla famiglia ormai da generazioni. La scenografia è aiutata da pezzi di tufo, radici di albero e da piccole luci sistemate adeguatamente per creare le giuste ombre e dare risalto alle espressioni dei personaggi di questa straordinaria rappresentazione.
Così, il Natale è alle porte. La vigilia è un giorno speciale, un giorno di attesa. A Casa Campanelle si respira un ‘atmosfera di semplicità rurale fin dalle primo ore del mattino. Sul tavolo rustico al centro della cucna, cominciano a comparire i primi preparativi per il pranzo del giorno dopo. E’ soprattutto il giorno dello zelten e quindi della lunga preparazione della frutta secca. Si rispolvera il ricettario di famiglia ed alcune ricette del nonno, una per tutte, il pollo ripieno. E’ il giorno degli odori “de-javù”. Succede così, ogni anno, il profumo dello zelten misto all’abete, quello delle carni misto alla cera delle candele, la musica ed i ritmi della vita che finalmente si allentano. Tutto culmina nella sera con l’apertura dei regali vicino al camino.
Ecco il Natale. La tavola del pranzo che vedrà la famiglia riunita, sarà volutamente sontuosa. Il rosso lascerà volentieri lo spazio al bordeaux e al vinaccia, come di fatto ispira l’ambientazione quotidiana. Tovaglia candida e sottotovaglia in tessuto pregiato, accoglieranno il servizio delle feste di Rosenthal, bicchieri di cristallo e l’argenteria.
Ma soprattutto ci saremo noi e le nostre vite. Le nostre speranze saranno negli occhi dei nostri bambini, di quelli che già ci riempiono la vita e di quelli che stanno per arrivare. Lo scambio degli auguri, quelli “consapevoli”, che partono dal cuore ci avvicineranno, anche fisicamente, a chi amiamo.
Che sia davvero un Buon Natale.
TESTO – ds
FOTOGRAFIE – ds @Casa Campanelle
MUSICA – stille nacht http://www.youtube.com/watch?v=-5kO46s7AWE
Fuoco, quello che sei per me
E’ il fuoco il mio segno. Dimora nella mia casa nel grande camino in pietra peperina ricostruito là dove stava il vecchio focolare domestico. Un amico toscano l’ha realizzato seguendo fedelmente il disegno che riproduce un antico modello di camino cinquecentesco. Sulla base vi è incisa una scritta: “Per ignem, vita”. Attraverso il fuoco, la vita. Attraverso la passione ed il carattere di una persona, attraverso le prove e le sofferenze più dure, un’esistenza si forgia, l’esperienza si plasma.
Il fuoco è ciò che ci dà la vita, è vita, arde nel nostro cuore. E’ la passione verso qualcosa o per qualcuno, ciò che ci scalda, ci coinvolge, ci inquieta. Il fuoco è così, anche tormento, dolore, peccato, rimorso. La catarsi.
Il fuoco è emozione. Provate ad interpretarlo con i cinque sensi: il tatto, le mani che si riscaldano al tepore emanato; l’udito, il rumore del crepitio della legna che arde; la vista, la luce avvolgente della fiamma; l’olfatto, le essenze che bruciano inesorabilmente, ed il gusto, il sapore inimitabile di certi cibi cotti sul fuoco.
Il fuoco è mistero. Le scintille sprigionano la vita e con un movimento sempre diretto verso l’alto, verso il cielo, rappresentano una presenza che attrae, che provoca un senso non sempre descrivibile di pace e rilassamento. Rapisce lo sguardo e lo porta lontano, avvolge in un abbraccio di calore e inonda di una luce unica.
Come un cuore sorgente di emozioni, come il magma al centro della terra, così il focolare, edificato all’interno di una casa, è il simbolo della solidità e del calore umano di una famiglia.
Ed infine, il fuoco è la luce, è l’idea, è l’ingegno. Sarà anche il protagonista del secondo volume della collana “Memorie d’artigiano”, curato da me con fotografie di Roberto Vacis, edito dalla Provincia autonoma di Trento nei primi mesi del 2012, dove verrà raccontato, attraverso mani e volti, un rapporto speciale, quello tra artigiano e fuoco, appunto. E’ un’illuminazione, come una scintilla, che fa scaturire l’idea geniale di un’opera unica e come in un braciere, ardono in un artigiano, il carattere, la passione ed il sacrificio del suo lavoro.
Tu sei il mio Fuoco. E’ tutto questo quello che penso mentre ti guardo, è tutto questo quello che provo mentre ti sento.
TESTO – ds
FOTOGRAFIA – ds @Campanelle
MUSICA – light my fire doors http://www.youtube.com/watch?v=M_yWyBjDEaU
Gift list, il pensiero giusto alla persona giusta
Cosa COPERTA DA CAMINO
Per chi Per chi si ama e ha un camino in casa
Perché L’intento è quello di ricreare l’atmosfera di uno chalet di montagna che sia del Trentino, di Cortina, di Seefeld o canadese, poco importa. L’importante è che ci sia il fuoco e non intendo solo quello che brucia tra i ciocchi di legna. Oggi, i nuovi dettami del living suggeriscono con forza la presenza di un fuoco (vero o finto) a vista, che sia un camino che evochi un vecchio casale toscano oppure di design contemporaneo. Per la vostra scenografia, potete ispirarvi alle ambientazioni di Ralph Lauren Home www.ralphlaurenhome.com oppure a Lexington http://www.lexingtonshop.com/fi/artiklar/home/index.html ma potete trovare dei pezzi straordinari di Frette e Mastro Raphael. Trattasi di una grande coperta in pelliccia (che lascio alla sensibilità di ognuno scegliere se di pelliccia vera o “ecologica”), da abbinare necessariamente ad una serie di cuscini di varie misure per favorire il comfort.
Visto a Casa Campanelle davanti al camino cinquecentesco
Dove Gallizioli in via Manci, 63 a Trento tel. 0461 237399
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Cosa LETTO POLTRONA FRAU, Famiglia BLUEMOON Designer ROBERTO LAZZERONI Colore SC 245 Anno 2009
Per chi Solo per se stessi, per chi si ama, per il proprio castello
Perché Mi piace pensare che un letto segua i capitoli di una storia d’amore e ne rappresenti gli umori oltre che i gusti e i sogni di chi lo ha acquistato. Immaginate un pezzo straordinario come questo, realizzato dalle abili mani degli artigiani di PoltronaFrau e soprattutto di questo colore che io trovo semplicemente divino. Bellissimo in uno scenario classico dominato dal marrone del parquet e dei mobili antichi, unico se calato in un contesto moderno e magari di total white.
Visto su Casamica di questo mese
Dove Arredi Mosna in c.so III Novembre 98/100 a Trento Tel. 0461 915321 www.arredimosna.it
Chi ti cerca, ti trova
E’ così importante lasciare una traccia di sè. Se qualcuno ti sta cercando, se soprattutto vuoi essere trovato. E’ così importante avere un proprio profumo che armonizzi con quello naturale del proprio corpo. Il tuo profumo lo lasci al passaggio in un vicolo del centro, in una stanza, sul cuscino di chi ami, in un abbraccio.
Sceglilo bene, con cura, deve rappresentarti e soprattutto, deve farti trovare da chi ti sta cercando!
Personalmente amo sperimentare e creare, ma non nella scelta del mio profumo, nell’essenza che mi contraddistingue nel mondo. I profumi sono realizzati con la natura proprio per aiutarci ad essere in sintonia con essa. Le stagioni cambiano, deve cambiare anche il nostro profumo.
Giorni fa un amico mi ha chiesto: ” Che profumo usi? Mi ricorda un’immagine, un momento di quest’estate, in barca, questo profumo mischiato all’odore di nafta”. Ho capito che era ora di riporre il mio Cristalle con costumi da bagno, parei e capelli di paglia. Era ora di ritornare al mio profumo “invernale”. La mia scelta, Coco di Chanel.
Ritornano i sensi, sentire, sentimento, sintonia… lasciamoci trovare.
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Cosa CLOCHE A CUPOLA INOX SCALDAVIVANDE
Per chi Per chi vuole dimostrare di tenere ad un lui o ad una lei e per chi ama respirare un’atmosfera di eleganza e di classe ogni giorno, in tavola.
Perché E’ un modo estremamente raffinato ed elegante che accompagna il gesto più quotidiano e affettuoso di una giornata: tenere in caldo qualcosa per qualcuno che si ama
Visto nei ristoranti di lusso di tutto il mondo
Dove da ICAS articoli regalo in Corso 3 Novembre, 36 -a Trento tel. 0461.915353
Alfa Romeo Giulietta Quadrifoglio Verde, fortuna in amore
Il nostro tour di questo fine settimana si snoda nella bellissima Valle di Sole, natura, legno, artigianato, enogastronomia, semplicemente, arte.
La partenza è fissata all’innesto con la Valle di Non, a qualche km a nord di Cles. Un primo approccio con l’auto, dedicato ad osservare da dentro “che effetto che fa”. L’originale fascia centrale sulla plancia è in satinato scuro, il volante in pelle presenta cuciture rosse e la pedaliera è quella sportiva in alluminio. Ben leggibile la strumentazione con illuminazione bianca. Di ottima qualità la pelle pieno fiore dei sedili a “cannelloni”, in optional su questo modello in prova. La regolazione manuale in altezza dei sedili è molto pratica. La posizione di guida, globalmente, è ottima.
Ma è ora di partire. La prima tappa non dista molti chilometri ma ci porterà in un luogo naturalmente straordinario. Il mulino e l’antica segheria di Bresimo, una testimonianza del passato immersa in un incanto della natura. La strada è abbastanza stretta e con qualche tornante.
Una volta trovata la corretta posizione di guida, la mano destra ingrana la prima e il 1750 parte fluido come un diesel, bello corposo già da subito. Non sembra un turbo, pur se la turbina c’è eccome, per via della quasi totale assenza di ritardo di risposta, che rende dunque l’erogazione piatta e sfruttabile lungo un arco molto esteso. Ma dopo pochi metri l’occhio cade inevitabilmente sul manettino Dna alla sinistra del cambio, e parte subito la tentazione di inserire la modalità Dynamic per vedere che effetto fa sulla più potente delle Giulietta.
La risposta del pedale dell’acceleratore cambia drasticamente, come del resto su tutte le altre Alfa dotate di manettino (MiTo e Giulietta), diventando molto più pronta e tagliente.
Si ritorna sulla Statale 42 del Tonale e della Mendola e si inizia a percorrere verso ovest la Valle di Sole; piccola sosta a Caldes tra i meleti e il Castello per un saluto al sindaco, Antonio Maini e all’amico artista del ferro, Ivan Zanoni. Il tratto di strada è pianeggiante ed assolutamente godibile. Buona parte di questa godibilità arriva proprio dal propulsore deputato a spingere la Giulietta QV, il conosciuto 4 cilindri 1750 turbo-benzina che qui spreme 235 cavalli.
Ha un’elasticità da fare invidia a un plurifrazionato a gasolio, grazie a una particolare soluzione applicata alla turbina per un miglior riempimento ai bassi regimi.
Assieme a prestazioni sicuramente interessanti (7 netti sullo 0-100, ottime riprese, velocità un po’ meno) e a una maneggevolezza in curva appagante, data da assetto fermo ma non spacca-ossa e da un’elettronica (al solito non disinseribile) che non risulta particolarmente invasiva, almeno guidando in maniera pulita.
Via per Terzolas, tappa al Caseificio Cercen. Ci serve la ricotta che useremo stasera per la ricetta con la grappa (by A.Maini per tempi&modi). Si riparte imboccando la Valle di Rabbi. E’ su questa strada, che vogliamo testare la Giulietta. Il Quadrifoglio Verde esprime da subito una sportività in chiave soft e arrotondata. Presente la Golf GTI? Ecco la Giulietta QV è la stessa cosa: aspetto più dinamico delle sorelle minori ma pur sempre sobrio, prestazioni di grande interesse ma con spazio a confort e alla fruibilità quotidiana. Ma si è fatta ora di pranzo. L’occasione ci è servita su un piatto d’argento al Conte Ramponi di Magras. Siamo qui esclusivamente per i suoi tris di primi, vanto della Casa: golosi burrosi pastosi i gnocchetti di patate con ricotta ed erbe, lieve la crepella agli spinaci cui difetta un filo di definizione dei sapori, più complessi i ravioli al mirtillo nero con ripieno di cervo, profumati e ricchi. E per il dessert ma… è ora di ripartire.
Pur senza grandi allunghi, 7 secondi netti sullo 0-100, ottimi valori di ripresa (80- 120 in 8”20), ma una velocità massima ben lontana da quanto promesso, con 233 km orari effettivi a fronte degli ottimistici 242 che sono invece alla portata della rivale diretta Golf GTI da 210 cv.
Dimaro, Mezzana, Pellizzano. Dal centro abitato, la passione ci spinge verso un luogo unico, uno dei più belli di tutta la nostra provincia, il Lago dei Caprioli. Ma non dimentichiamoci di Giulietta. Convince lo sterzo per feeling e precisione, sebbene sia fin troppo pesante in modalità Dynamic. Bene anche il cambio per rapportatura e manovrabilità, ma paga qualche impuntamento di troppo a freddo e una certa rumorosità in rilascio. Convincente il comportamento, con un assetto di compromesso fra confort e sportività capace di far apprezzare la Quadrifoglio Verde su ogni terreno: assorbe quanto basta sui pavé del centro, ma una volta in curva non si piega al rollio regalando una buona agilità e piacere di guida.
Un cenno ai consumi: sono abbastanza buoni, considerati i 235 cv, se si adotta una guida accorta; in tal caso medie nell’ordine dei 9-9,5 km con un litro.
Il nostro tour termina qui, in questo luogo magico, impossibile da descrivere per la sua bellezza.
Giulietta… non può che essere un weekend d’amore.
TESTO – ds ispirata da www.auto.it
FOTOGRAFIA – http://www.auto.it
MUSICA – juliet and romeo dire straits http://www.youtube.com/watch?v=tim4VzHUUyQ