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E’ lunedì mattina
Inviti manifesti
Franz Lenhart disegnò la signora del lago di Carezza nel 1940. Oggi mantiene intatta la sua carica “erotica”, in termini musicali è un “evergreen”, una di quelle canzoni che non passa mai di moda. Con una nota di mondana eleganza che sembra rispecchiarsi nelle cime del Latemar sullo sfondo, due farfalle nel cielo azzurro dalle quali si sprigiona un senso di libertà, qualche fiore di montagna sparso sul prato a simboleggiare una natura intatta. Si vorrebbe entrarci dentro in questo manifesto, distendersi sul prato accanto alla bella signora e con le godersi la pace dei paesaggi dolomitici. (da Castelli volanti, cabriolet e belle donne… di Paul Roesch in “Visitate le Dolomiti! Cento anni di manifesti”
Con la luce dell’Arte
La luce dell’Arte illumina volti, giorni, orizzonti. Ed illumina la strada ai miracoli. C’è qualcuno che pur non avendoti mai visto, sa leggere nei tuoi occhi e descrivere in immagini ciò che vi è più intimamente conservato. C’è qualcuno che, con la luce dell’Arte, riesce a traguardare i tuoi desideri, fino a dare loro corpo. Grazie Lorenzo, per questo pezzo della tua arte, per questa tua fotografia, che hai voluto donarmi, così viva su carta, per dedicarla non al mio mondo virtuale, ma alla mia vita reale. Un dono straordinario, e tu sai bene quanto. Fin dal primo momento che vidi questo volto, ho rivisto me stessa, in un altro Modo, in un altro Tempo. Questa “tua” bambina è così drammaticamente potente nella sua fisicità e nel suo spirito! Più la guardo, più mi sembra prenda vita. E la sensazione è quella, un giorno, di non ritrovarla più tra la folla, perché uscita dalla carta ed entrata, di nuovo, nel mio passato.
* la fotografia sullo sfondo è un graditissimo dono dell’amico e fotografo Lorenzo Gatto, scattata in occasione del festino di s. Rosalia, alle ore 19.32 del 15 luglio scorso, in corso Vittorio Emanuele a Palermo.
Martín, new androgyne on the scene
“Esprimere la tensione tra il gesto, la postura e l’espressione destabilizzando l’idea immacolata della cultura suburbana”.
Martín Gutierrez indaga la rappresentazione del corpo femminile, raccontando la donna moderna attraverso quattro manichini da lui creati e immersi nell’ambiente domestico.
L’ispirazione del giorno
photo by Vadim Galaganov
Paradigmi
Paradigmi
Come un dandy cinese
Il gentleman cinese indossa un abito di lana “sale pepe”, Paul Smith; camicia di cotone button-down, Polo Ralph Lauren; maglia di lana, Falconeri; occhiali da sole, Carrera by Safilo; cravatta di seta, Paul Smith Accessories; pochette di seta, Ermenegildo Zegna. Il gentleman cinese è interpretato da Luca Roscini e fotografato da Ugo Richard su Style Magazine (Luglio/Agosto 2013).
Paradigmi
Paradigmi
Paradigmi
L’attimo raccolto (in piscina)
Pensando al grande SLIM AARONS. Pool Area Sheraton Golf Parco De Medici (Roma), ore 18
Paradigmi
Bella Tania!
TANIA CAGNOTTO
Bella.
Bella mentre realizza il suo tuffo nell’oro, Bella mentre indossa queste Blade Casadei.
photographed by Elisabetta Radmanovic for Playboy
Quattro donne surreali
Anna Gaskell. Americana, indaga i territori della “surrealtà”, conducendo una lucida analisi su contraddizioni e paure tipiche dell’adoloscenza; indulgendo su luci e tagli inconsueti, compone complessi scenari di grande efficacia.
Liza May Post. Olandese, mise–en–scène di sapore surreale nelle sue opere, in cui l’alienazione è il tema che accomuna icone costruite secondo la tradizione del ritratto fiammingo.
Sam Taylor-Wood. Inglese, impagina, con artificiosa eleganza, sequenze sospese tra finzione e realtà; desume infatti, dalle predelle delle pale antiche la scansione per scene successive enfatizzando il non sense di eventi privati che si spettacolarizzano, dilatati nel tempo e nello spazio.
Tracey Moffatt. Australiana, narra l’asprezza dei contrasti sociali ed etnici; dibattuta fra culture diverse, ritratta in vesti eleganti, fa trapelare il vano desiderio di lasciare il paese in cerca di un futuro migliore.
ispirated by A. Quattordio su AD
Paradigmi
Félicitations!
“Il est grand temps de vous annoncer qu’à partir du 1er juillet je deviendrai “Principal dancer” au San Francisco Ballet pour la saison 2013/2014 !
Merci encore à vous tous pour votre soutien et votre amitié, merci au public parisien pour toute l’énergie et l’amour que vous m’avez offert, ce fut un immense plaisir de danser pour vous!
Merci enfin à cette magnifique compagnie du Ballet de l’Opéra de Paris pour ces 11ans passés aux cotés d’êtres et de danseurs exceptionnels que je continuerai à admirer toujours.”
Mathilde Froustey
photo by Julien Benhamou
Paradigmi
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Gli attimi raccolti (della vacanza)
“In vacatio, libera mens”. Eccoli, i miei pensieri che, finalmente liberi, si fanno gli affari loro. Volo Meridiana Verona – Cagliari, ore 16.30
Letture in volo. Volo Meridiana Verona – Cagliari, ore 16.45
Sabbia&Mare. Spiaggia del Chia Laguna Resort, ore 17
Il piccolo Cristoforo. Torre di Chia, ore 10
Paradigmi
Portrait of a young Lady
L’ispirazione del giorno
“Io ritengo giusto avere… avere uno scopo, compiere un qualche cosa, convincersi che la vita abbia un senso… avere qualcosa a cui aggrapparsi in ogni evenienza, è necessario… significare qualcosa per gli altri, non trovi che ho ragione? Lo so che ti sembra puerile ma… io ci credo fermamente… ahh questa pioggia che non vuol finire”
da “Persona” di Ingmar Bergman (1966)
Vivienne Westwood for the English National Ballet
Paradigmi

photographed by Laura Cammarata for GLASSbook
The Dream Sequence
Arthur Elgort
From the Archives: The Ritz Paris in Vogue
Photographed by Arthur Elgort for Vogue, October 2009
Inspired by Kate Moss’s couture-clad romp through the halls of the Ritz Paris from our April issue, we went back in our history to discover the many times the storied hotel was used as a backdrop for Vogue’s fabled fashion shoots, including portfolios photographed by Arthur Elgort, Annie Leibovitz, Mario Testino, and more. The end result is a trip through our archives you won’t want to miss. (Vogue).
L’Hôtel des Palmes
L’Hôtel des Palmes, qui possède un des plus beaux jardins de la ville, un de ces jardins de pays chauds, remplis de plantes énormes et bizarres. Au moment où Wagner habitait ici…
L’albergo delle Palme, che possiede uno dei più bei giardini della città, uno di quei giardini dei paesi tropicali, pieni di piante enormie strane. Ai tempi in cui Wagner abitava qui…
(Palermo. L’Hotel delle Palme. da Verso i cieli d’oro. “La Sicilie” di Guy de Maupassant, 1885. Con Venti fotografie di Jeanloup Sieff, 1983. Edizioni Novecento, 1984)
C’est la femme telle qu’elle est
En pénétrant dans le musée; je l’aperçus au fond d’une salle, et belle comme je, l’avais devinée. Ce n’est point la femme poétisée, la femme idéalisée, la femme divine ou majesteuse, comme la Vénus de Milo, c’est la femme telle qu’elle est, telle qu’on l’aime, telle qu’on la désire, telle qu’on la veut étreinde. Elle n’a poine de tête, un bras lui manque; mais jamais la forme humaine ne m’est apparue plus admirableet plus troublante.
Penetrando nel museo, la scorsi subito in fondo ad una sala, e bella come l’avevo immaginata. Non è la donna vista dal poeta, la donna idealizzata, la donna divina o maestosa, come la Venere di Milo, è la donna tale come è, così come la si ama, come la si desidera, come la si vuole stringere. Non ha affatto testa, le manca un braccio; giammai tuttavia figura umana mi è apparsa più splendida e più conturbante.
(Siracusa. La Venere. da Verso i cieli d’oro. “La Sicilie” di Guy de Maupassant, 1885. Con Venti fotografie di Jeanloup Sieff, 1983. Edizioni Novecento, 1984)
Paradigmi
À la Brasserie Lipp
Sfogliando
Paradigmi
New Araki
Nobuyoshi Araki. Bondage è l’ultima opera d’arte dell’artista giapponese Araki edita da Taschen. Un cofanetto d’arte, realizzato in legno, in edizione limitata (845 copie), ognuna numerata e firamata dall’artista, che contiene tre libri fotografici (600 pagine) rilegati a mano secondo la tradizione giapponese. Questi raccolgono un’importante selezione di fotografie scattate da Araki. E’ disponibile anche una versione ancor più preziosa del libro (di sole 50 copie), in cui le foto sono stampate su carta fotografica.
Paradigmi
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L’attimo raccolto nell’ispirazione del giorno
Mi rendo conto della “povertà” delle mie fotografie, frutto esclusivo di un bisogno quotidiano di stimolare e nutrire la mia creatività, una pratica che mi aiuta ad allenare la mente e a mantenerla fresca, anche nel mio lavoro. Perché le mie immagini, il più delle volte, non fotografano la realtà, ma sono il frutto di una “messinscena”, ovvero creano una nuova realtà, detta alla Settimio Benedusi. E’ l’armonia dei contrasti che mi incuriosisce. Cerco di “sposare” degli oggetti di cui amo la bellezza delle forme, le sfumature della luce, il fascino della loro storia. In certi casi invece, sono aperta per sensibilità, a cogliere l’attimo, un’ispirazione che il più delle volte mi sorprende. Un incrocio di esistenze in una casualità di eventi. Come nel caso di questo prezioso bricco da latte in porcellana bianca decorata che solitamente rimane tra i servizi della festa ad accogliere i cucchiaini da tè e da caffè in argento. Ieri pomeriggio, dopo il tè, è rimasto sulla tavola e in tarda sera, ha incontrato per caso il filo di perle lasciato svogliatamente al ritorno da una cena fuori. Così si sono incontrati, ed io non ho potuto fare a meno di notare la bellezza di vederli vicini.
Paradigmi
Paradigmi
T & M vanity page
Ritratti di Tod’s
“Il mio riferimento è mio padre, che ha tenuto sempre unita la famiglia” – Tazio Puri Negri
Ritratti di:
stile, espressione, strada, unione, ricerca, amicizia, figli, valore, Made in Italy, rispetto, sentimento, esperienza, arte e…
E’ Italian Portraits by Tod’s, un viaggio fotografico tra passione ed eleganza.
App su iPad e iPhone.
Cocina española de Guerani
Pepe Carvalho, il detective buongustaio nato dalla penna di Manuel Vazquez Montalban, arriva in libreria con Cucina spagnola, un ricettario corredato dalla FoodArt di Alessandro Guerani.
Vinegart
Red passion
Cornel Lucas, la prima volta a New York
Dal 6 settembre al 28 ottobre 2012 una mostra delle opere di Cornel Lucas è ospitata da Fiorentini + Baker nel negozio e showroom di New York. Per la prima volta il celebre fotografo britannico, che festeggerà il suo 92esimo compleanno durante il periodo di apertura dell’esposizione, espone al pubblico le sue opere a New York.
Stampe contemporanee e stampe d’epoca originali, che ritraggono alcune delle star più celebri del cinema, sono protagoniste di una retrospettiva che copre quasi cinque decenni.
Durante i suoi oltre settanta anni di carriera, Lucas ha fotografato diverse tra le più grandi stelle del mondo del cinema, sui set cinematografici dei Pinewood Studios a Londra e di tutto il mondo. Marlene Dietrich è stata probabilmente il soggetto più celebre e il primo di molti volti immortalati da Lucas al culmine della loro celebrità. Brigitte Bardot, Joan Collins, Katherine Hepburn, Jean Simmons, Claudia Cardinale, David Niven, Lauren Bacall, Federico Fellini, Gregory Peck, Diana Dors, Steven Spielberg e molti altri personaggi noti, sono stati catturati dall’obiettivo di questo fotografo, contraddistinto dal suo elegante stile film-noir.
Le sue immagini incarnano in tutto lo stile e il fascino di un’epoca: questa forte caratterizzazione temporale ha conquistato a tal punto Deborah Baker, designer e proprietaria del marchio di calzature Fiorentini + Baker, da spingerla ad invitare Lucas ad esporre nel flagship store Fiorentini + Baker in Mercer Street, a New York. “Quando ho visto per la prima volta il lavoro di Cornel in una galleria di Londra sono rimasta subito affascinata dalla bellezza e dallo stile che sprigionavano le sue immagini” – spiega Deborah Baker – “Raccontano un’era di stile e di glamour che ammiro molto e l’originalità del suo lavoro ha rappresentato per me un’importante fonte d’ispirazione. Siamo davvero orgogliosi di ospitare questa entusiasmante mostra”.
Cornel Lucas è stato il maestro del banco ottico formato 12 x 10: ritratti mozzafiato, ricchi di dettagli, pieni di vita e di luminosità. Lucas, l’unico fotografo ad aver mai ricevuto un BAFTA (British Academy of Film and Television Arts), il prestigioso premio del cinema britannico, per i suoi servizi per l’industria cinematografica, è definito dalla rivista inglese Royal Academy come “uno dei più grandi fotografi inglesi di ritratti del XX secolo”.
“Avevo dieci anni quando mia madre mi ha regalato una macchina fotografica Kodak Brownie. Grazie a questa fotocamera e alle mie sei sorelle, che ho obbligato a posare per me, ha avuto inizio la mia passione per la fotografia. Il mio primo desiderio era quello di sfruttare luci e ombre per far risaltare la bellezza e la sensualità dei miei soggetti” – spiega Lucas – “Lavorando all’inizio della mia carriera nell’industria cinematografica, sono stato fortemente influenzato dai migliori registi e cineasti, sia inglesi sia americani. Sono entusiasta di esporre a New York, sarà la mia prima volta, e ringrazio Deborah Baker per avermi gentilmente offerto questa meravigliosa opportunità”.
La mostra inaugura il 5 settembre con un opening su invito e sarà ospitata fino al 28 ottobre da Fiorentini + Baker, a Soho, NYC. Tutte le opere esposte, sia le stampe originali d’epoca sia quelle contemporanee, saranno in vendita al pubblico.
Il lavoro di Cornel Lucas è esposto nelle collezioni permanenti di prestigiose istituzioni come la National Portrait Gallery, il Victoria & Albert Museum, la Photographer’s Gallery (Londra) e il National Media Museum (Bradford). Le sue opere sono state esposte anche presso la Fetterman Peter Gallery (Los Angeles).
Kristen Stewart in Paris Couture
Mario Testino shoots Kristen Stewart in dramatic Parisian couture for spring—behind-the-scenes of the photo shoot.
See photos of Kristen Stewart’s fashion transformation through the years, and read Kristen Stewart on the people who critique her red carpet poses: “I don’t care about the voracious, starving shit eaters.”
by vanityfair.com
Paradigmi
Penelope Cruz, Campari’s icon
Ecco le prime immagini dello shooting e del dietro le quinte del set fotografico del calendario Campari 2013. La protagonista è una straordinaria Penelope Cruz immortalata dal fotografo Kristian Schuller, all’interno di un palazzo d’epoca parigino. Atmosfere di grande sensualità grazie al sexy appeal dell’attrice spagnola e del rosso dei suoi abiti.
L’appuntamento è per l’autunno quando il calendario verrà presentato a Milano nel corso di un evento.
da ansa.it
Valentino, red in Sicily
Per la collezione primavera/estate, Valentino aveva scelto il Messico della fotografa Deborah Turbeville. Per la campagna autunno/inverno 2012-13, è ancora la Turbeville a catturare perfettamente la sofisticata atmosfera romantico noir ispirata dalla nuova collezione di Valentino, all’interno della costruzione simbolo del barocco siciliano, Palazzo Valguarnera-Gangi a Palermo.
I volti della nuova campagna sono i modelli Frida Gustavsson, Jac e Caroline Brasch Nielsen.
“Forever Now” with Charlotte
Sono scattate da Inez Van Lamsweerde & Vinoodh Matadin, le fotografie in bianco e nero della campagna “Forever Now” di Gucci che ritraggono Charlotte Casiraghi in un’atmosfera disinvolta e naturale ricca di dettagli propria di una classica dimora. Dettagli, eredità di simboli del mondo equestre che hanno caratterizzato i modelli Gucci per generazioni. La campagna prende spunto dal morso in ottone che Guccio Gucci utilizzò per la prima volta sulle borse impunturate negli anni Cinquanta adottando la stessa tecnica usata per la rifinitura delle selle, prima di applicarlo come dettaglio sui classici mocassini Gucci nel 1953.
Per Gucci, lo stile e la classe innati di Charlotte Casiraghi ereditati dalla nonna, Grace Kelly.
photos by fashion.telegraph.co.uk
Un Macallan per due (o per mille)
L’attore scozzese Kevin McKidd (già protagonista di Trainspotting e Grey’s Anatomy) e la fotografa Annie Leibovitz, per il celebre whisky scozzese di puro malto Macallan. Quattro location diverse, quattro immagini, atmosfere e fragranze, associate ad altrettante versioni dei whisky – The Library, The Bar, The Gallery e The Skyline – contenuti nelle 1.000 bottiglie personalizzate in edizione limitata.
Paradigmi
Paradigmi
Pretty Baby
PRETTY BABY (1978)
directed by Louis Malle
Remi Rebillard
The French photographer who produces photos that are not only thought-provoking and enticing, but completely and utterly sexy.
Solo applausi per “La principessa Blumarine”
Come un teatro, in un bosco. E’ l’affascinante scenografia che accoglie gli scatti di Settimio Benedusi per la nuova adv di Miss Blumarine, il brand più elegante e sofisticato dell’abbigliamento dedicato ai bambini. Un teatro itinerante all’aperto dove le bambine Blumarine si divertono ad interpretare il ruolo di principessa. Si esprimono con l’arte, la musica, l’eleganza. E’ un gioco serio, impegnato.
La collezione A/I 2012-13 dedicata alla bambina da Anna Molinari, scommette su nuove espressioni di stile, ricerca di materiali e di colori innovativi. A partire dal poetico connubio, per le occasioni speciali, di pizzo macramé e chiffon, di tessuto tecnico elasticizzato e pizzo. Principesse di un innevato paese delle meraviglie si ammantano di nuances del panna e dell’oro, di leggiadre piume, di reti laminate dorate e macramé, di morbide pellicce e di tulle ricamati a grandi pois per gonne e abiti increspati da balze e da soffici bouclé di lana.
Un esprit bon-ton si declina in una serie di proposte nei colori del rosa e del giallo pastello con grandi check ricamati a fiori in rilievo mentre sulle T-shirt in jersey compaiono stampe con teiera, tazzine e colorati cupcake. Giacche e pantaloni da cavallerizza si abbinano ad eleganti tessuti tridimensionali come il bouclé beige con nodini rosa, la Mongolia di maglia ed il tulle ricamato. Margherite e rose sbocciano su cappotti, abiti, gonne e top nei colori dell’azzurro e del grigio.
Gli scatti di questa campagna sono stati realizzati da Benedusi a Cape Town, South Africa.
Paradigmi
Nicola Kuperus
Artigli scarlatti (Scarlet claws)
Florencia Mazza Ramsay
Sensi unici
Udito e vista. Il lettore viene sollecitato con l’ausilio di due forme d’arte, la scrittura e la fotografia, ad apprezzare la stessa opera, in questo caso, il Palazzo Ajutamicristo a Palermo.
Qualche pagina addietro, nel testo di Cesare Cunaccia per Casa Vogue (10/2012), sono le parole, da sole, con la loro forza, ad avvolgere di fascino il lettore e ad accompagnarlo in una visita guidata esclusiva al palazzo.
Qui invece, l’esercizio della vista è affidato agli occhi di Lorenzo Gatto, fotografo palermitano, che guida nuovamente il lettore tra quelle nobili mura. Lorenzo Gatto sa interpretare ed immortalare la passione. E lo fa anche in questi scatti, dove il fuoco è principlamente su quei dettagli – valorizzati da colori e geometrie – che da soli, con la loro forza, costituiscono i segni di una storia d’Amore immortale.
In entrambi i casi, si accede ad un Palazzo Ajutamicristo vivo, che fa battere il cuore. Perché in fondo, la passione ha un senso unico.
lundesnombreux
lundesnombreux is a really good photographer from Milan
”
Writing with light it’s a dependence
avoid dependences, don’t give into them
because they will take hold of you
and you will never be able to do without
None of us is the craftsman of average art
None of us produces anything
we just catch
what reality reflects
As we feel this strong
istinctive need
we surround ourselves
with magnificent life
and we do everything we can
to be ready
ready, in the nick of time,
to catch the light reflected by your skin
and to hit, in the following moment,
the tangible matter
and our existence, too
and I’m just one
one of many
“
10x13_berlin
Young dreamer, passionate photographer, beauty lover
It’s Laura Cammarata
L’Ora
Paradigmi
Paradigmi
Paradigmi
On the street… Palalottomatica, Rome
Ispirato (con tanta ironia) a The Sartorialist
Cheese, please
Quello proposto è uno straordinario “Carrello dei formaggi”, interpretato dal fotografo di food e still-life, Alessandro Guerani.
Caciotta
Formaggio di Capra e Misto
Parmigiano
Gorgonzola Piccante
Pecorino Toscano Stagionato
E’ FoodOgrafia
Aspettando Italian Portraits
La locandina
Un frutto della terra che assomiglia ad un cuore
Charlize & Kristen, sexy dark
Un’ispirazione al giorno…
ELENE USDIN – Anne Charlotte (1) (2) (3)
Un’ispirazione è ciò che fa superare la “bidimensionalità” della realtà quotidiana. Un’ispirazione è ciò che alimenta la creatività, favorisce l’estrema cura per il dettaglio e alla fine, trasforma la normalità di una giornata, in un unicum, un’opera d’arte.
Prego, approfondisca l’arte di Elene Usdin anche su Camera Obscura
Alla finestra, con gli occhi di Martina
Le finestre mi hanno sempre incuriosito per il loro essere linea di confine tra due dimensioni, una linea di confine da cui volgere il proprio sguardo “altrove”, punto di partenza per guardare fuori e punto di ritorno per guardare dentro.
Nuova luce
Simbolo della nostra intimità, si pongono come demarcazione tra le mura della nostra quotidianità e la vastità che ci attende fuori.
Corrispondenze
Le finestre delimitano uno spazio privato, custodiscono scene di vita, esistenze, vissuti, pensieri, ricordi.
My mountain room
Viste dall’esterno, quindi, invitano a immaginare cosa sta dietro, a inventare possibili realtà di cui si può scorgere solo qualche elemento, un colore, un riflesso, una luce.
… altrove …
Evocano atmosfere, richiamano il mistero, l’ignoto, l’aspetto anche inquietante di ciò che è sconosciuto, inaccessibile.
Labyrinth
E ciò che non si vede si può immaginare, si può pensare, si può attendere.
Mysterious way
Dall’interno, invece, il mettersi alla finestra e lo stare a guardare è un po’ come mettersi dietro l’obiettivo e osservare lo spazio davanti a noi, in cerca di nuovi orizzonti che diano vita ai nostri sogni e ai nostri desideri.
Impressioni metropolitane
Lo spazio racchiuso nella cornice della finestra prende forma e si anima in sintonia con le nostre percezioni e la nostra immaginazione.
From my window at work
testo di Martina Angarano*, fotografie tratta dal suo album FINESTRE in Plaisirdevivre
*Appassionata di arte in generale, mi sono dedicata, soprattutto negli ultimi anni, alla fotografia. Dapprima mi sono accostata alla fotografia come autodidatta, in seguito ho frequentato alcuni corsi, in particolare di approfondimento sulla fotografia di paesaggio e reportage di viaggio. A seguito di queste esperienze, ho partecipato, assieme ad altri allievi, ad un progetto di indagine fotografica sul mondo della vite, che si prefiggeva l’obiettivo di dare rilievo al settore viti-enologico del territorio trentino e valorizzarne le peculiarità. E’ stata realizzata una mostra fotografica collettiva, ospitata dapprima presso l’Azienda agricola Pojer e Sandri a Faedo di Trento e, successivamente, portata anche in Val di Non a Revò presso la Casa Campia e a Palazzo Roccabruna a Trento. Dal 2010 faccio parte della FIDA – Federazione Italiana degli Artisti di Trento, con la quale ho partecipato alle mostre collettive “Appunti di viaggio”, tenutasi nel 2010 nell’area archeologica di Palazzo Lodron a Trento, e “Non si va mai così lontano”, allestita nel 2012 presso il Grand Hotel Trento. Al momento sto lavorando, sempre in collaborazione con alcuni esponenti della FIDA, alla prossima mostra dal titolo “Città visibili e invisibili”, che si terrà quet’autunno al Palazzo della Regione a Trento.
Dolce per il morale
La pasión di Peter Lindbergh
C’è tutta la Spagna in queste straordinarie immagini. Una Spagna Bella e piena di Vita. E di Pasión. Un grande fotografo tedesco, Vogue e la lettura/rilettura di un territorio con i suoi fieri protagonisti… e tanta, tantissima terra…
Ecco il servizio fotografico che Peter Lindbergh realizza sulla Spagna per Vogue Espana, con i modelli Bimba Bose, Jon Kortajarena e Eva Gonzalez, l’attore Eduardo Noriega e la ballerina Eva Yerbabuena. Il torero Javier Conde e la cantante Estrella Morente.
E ancora, gli attori Miguel Ángel Silvestre e Paz Vega, i toreri José María Manzanares e Cayetano Rivera, la modella Nieves Alvarez, l’artista Juan Gatti, lo stilista Manolo Blahnik, la famiglia del Flamenco Carmona Habichuela e l’attrice Rossy de Palma.
E infine, l’attore Antonio Banderas, i registi Pedro Almodóvar, Carlos Padrissa e Alex Ollé, il torero Leonardo Hernández e l’attrice Maribel Verdú.
ds ispirated by Roberto Vacis
Che gioia!
Sentire vedendo
Panta rei, dicevano gli antichi. Nessun detto è così attuale. Sembra che di questi tempi, tutto scorra ancora più veloce. Noi non riusciamo a fermarci, non riusciamo ad avere la giusta concezione del tempo, non riusciamo a vedere, sentire, toccare e gustare.
Dico spesso a mio figlio Gianmarco che ha quasi tre anni: fermati, osserva, senti…
Forme, colori, sapori, suoni. E’ arte nell’arte. La natura la prima artista. La natura ci ha donato cinque sensi, spesso dimentichiamo di averli e come utilizzarli. Dovrebbe rappresentare un esercizio importante della nostra quotidianità, ma ben presto ho capito che è solo attraverso la dimensione del piccolo Gianmarco, del suo essere bambino, che posso esercitarmi davvero.
Così, grazie a lui ho scoperto il valore del verbo SENTIRE.
Con l’udito: SENTI il merlo che canta!
Con il gusto: SENTI che sapore intenso questa fragolina di bosco!
Con il tatto: SENTI che morbida quest’erba sotto i tuoi piedini nudi!
Con l’olfatto: SENTI il profumo del basilico!
Ho scoperto che il verbo sentire non viene utilizzato solamente riferito al senso della vista. E mi sono data questa risposta: l’abilità del “sentire con gli occhi” è solo degli artisti, di coloro che con sensibilità “sentono quello che vedono” e lo rappresentano con l’arte della fotografia. Un’arte generosa, che si fa strumento (occhi) per permettere a tutti di SENTIRE VEDENDO. Qualcosa che va oltre la vista umana, che si fa sentimento.
Questo è il pensiero ispiratomi da “VITE E UVA”, fotografie di Martina Angarano tratte dell’album Plaisirdevivre.
Quello che attraverso le mie fotografie cerco di cogliere e di trasmettere
è uno stato d’animo più che la rappresentazione fedele di quello che mi
circonda, le atmosfere, le sensazioni che nascono da un nostro modo
personale di “sentire” e di vivere le cose e dalla nostra personale
sensibilità nel restituirle attraverso la nostra creatività. Esprimere le
nostre innumerevoli e mutevoli realtà interne. E ognuno può trovare,
guardando le foto attraverso il proprio modo di sentire, la “sua” realtà.
Martina Angarano
A tavola, come Signori di Mantova
Omaggio a Erwin Olaf
Oggi sono stregata, ispirata, rapita dalla sua fotografia. Oggi è un Olaf Day su T&M. Omaggio!
HOTEL SERIES
Hotel Paris room 1134
Hotel Kyoto room 211
DAWN AND DUSK
Dawn the mother
Dawn the soldier
GRIEF EXHIBITION
FASHION
Liberation
City Magazine
HOPE EXHIBITION
PORTRAITS
Jude Law
Marlies Dekkers
photos by Bernstein & Andriulli
Liberation
Het Nationale Ballet
People of the Labyrinths by Erwin Olaf
Che eleganza, questa sera, a cena
Istanbul, dove perdersi per ritrovarsi
Una città dai tanti nomi, Istanbul, Bisanzio, Costantinopoli. Una città di acque, il Corno d’Oro che sfocia nel Bosforo, dopo avere superato il ponte di Galata, guardato a vista dalla torre genovese. Senti che da qui potresti salpare, che nessun posto è troppo lontano. Oppure, che potresti viverci per sempre senza mai uscire dal cerchio magico di strade e vicoli e scale e cortili che dal quartiere di Fatih, uno dei più “conservatori”, oggi dimora di molti immigrati provenienti dall’Anatolia, scende verso Fener, il vecchio avamposto greco, con le sue case fatiscenti, la geometria delle facciate complicata dai bovindi, i panni stesi fra un muro e l’altro, i resti degli incendi, i bambini che giocano a pallone o tornano da scuola, le donne a capo coperto o completamente velate. In fondo alla discesa, tornano le acque, a chiudere la prospettiva. Sopra i tetti, la mole rossa, imponente, del Rum Lisesi, il liceo ortodosso. Sali ancora e sei sotto le mura, il vento da oriente porta con sé le polveri dell’Asia, che inizia dall’altra parte del mar di Marmara, 5 minuti di traghetto ed è già un altro continente.
Quartiere di Galata
Mercato delle spezie
Rum Lisesi, il liceo ortodosso
L’amico arrivato
Aghia Sofia
Fener
Pescatori sul Ponte di Galata
Sì, questa sera vogliamoci bene!
Maggio di passione (with Guerani)
Tentazioni siciliane
Quel che si dice aggiunger dolcezza a dolcezza
Io non so che dire
di fronte a questo piatto di
TORTELLI DI PATATE AL SUGO DI NANA
a cui manca solo la parola
Viver d’amor e di food(art)
by alessandro guerani”
Viver d’amor e di food(art) by Guerani
Beautiful Sunday Coffee Breakfast (with Guerani)
Paradigmi
Tradire non è peccato (Guerani’s Plums)
Paradigmi
Manet Strawberries, omaggio di Guerani
Holiday Time
Ore 16, ho voglia di
Pool Party d’autore
La mostra Backyard Oasis. The swimming pool in southern California photography, 1945-1982, aperta fino al 27 maggio al Palm Spring Art Museum in Florida è un tuffo nel sogno americano, tra vizi e segreti di divi ritratti in piscina dai più grandi fotografi.
Nella foto del 1982, Richard Gere al telefono, ritratto da Herb Ritts.
info www.psmuseum.org
Tomatoes Rock
Oui, c’est Carine
Quanto conta la sensualità? Carine Roitfeld, l’ex direttore di Vogue Paris, esempio di uno stile tutto francese, sexy ma non completamente, elegante ma mai lezioso, sfacciato ma con un twist, spiega il segreto dell’allure. “Prima di uscire, quando ti dai un’ultima occhiata allo specchio, chiediti se c’è ancora qualcosa di superfluo che potresti togliere”. E’ un suggerimento che arriva da Karl Lagerfeld che citava a sua volta Coco Chanel.
Carine Roitfeld ha da poco presentato un libro realizzato in collaborazione con Lagerfeld dedicato alla Petite Veste Noire Chanel, “un capo davvero indispensabile per qualsiasi donna, da indossare in ogni occasione, elegante abbinata ad una gonna, décontracté chic con i jeans”. Questo è il lusso alla francese : un capo raffinato, lussuoso nelle finiture ma mai vistoso, comodo da indossare, un investimento per la vita.
Ma per quanto riguarda Carine, il suo segno distintivo sono le gambe: splendide e sempre in mostra su tacchi vertiginosi. Un segno distintivo come ogni donna a capo dei vari Vogue in giro per il mondo: caschetto e occhiali XXL per Anna Wintour di Vogue America, lunghe chiome bionde e gioielli antichi per Franca Sozzani di Vogue Italia, taglio post punk asimmetrico alla Lisbeth Salander per Angelica Cheung di Vogue Cina. Carine però, afferma di portare anche ballerine e di essere solo vittima della sua immagine. Sensualità e potere.
E’ possibile conciliare seduzione e potere? Carine: “Dipende molto dal ruolo. Probabilmente nessuno vorrebbe una presidente della Repubblica in calze a rete e minigonna con lo spacco, l’abito influenza ancora il giudizio, l’importante sono le capacità. Una donna deve essere seducente, ma il suo potere di seduzione non lo misuri con i centimetri di pelle scoperta, bensì con l’attegiamento e con quello che dici. E’ un modo di essere, di accavallare le gambe, di guardare l’interlocutore, di sentirsi forte. Quando ti senti forte, ti senti più potente. E potere non significa sacrificare la propria femminilità ma è questione di sfruttare il proprio potenziale”
Insomma, sembra che la seduzione sia anche una questione di cultura, di charme, di conversazione: “Quello che dice una donna è almeno importante quanto l’abito che indossa”
ds ispirata da Maria Grazia Meda (D la Repubblica) foto di Karl Lagerfeld
Madonna originale
Bianca
Monica
ll “Buonconiglio” nel paese delle meraviglie di Guerani
Incontri speciali sui Colli
Rivivendo il Ritz
Checking Out: Kate Moss At the Ritz Paris
photographed by Tim Walker
Non ci indurre in tentazione
Je l’aime
PAUL SIMONON BASS GUITAR
THE GUITAR SERIES
Hedi Slimane, Anthology of a Decade 2000–2010, published by JRP|Ringier, Zurich
Courtesy Almine Rech Gallery Paris/Brussels.
Miranda as Monica
Miranda Kerr x Terry Richardson for Harpers Bazaar
Il fotografo Terry Richardson ha recentemente immortalato Miranda Kerr a Brooklyn NY per la rivista Harpers Bazaar. Le fotografie vedono una straordinaria Miranda incarnare l’estetica degli anni cinquanta; in un video esclusivo girato sempre da Richardson, la top model interpreta Monica Vitti indossando una selezione di abiti di lusso di questa stagione.
E’ tutto QUI
VintaGe Kitchen
“Africa da Nobel”, volti che fermano i deserti
Immagini raccolte da “non-fotografi”, rubate da chi ama l’Africa e la visita per lavoro o perché non può farne a meno. Immagini catturate con camere digitali ordinarie in condizioni non sempre ottimali, spesso nelle poche pause fra un impegno e l’altro, la visita ad un progetto di cooperazione e il saluto ad un amico che non si vede da tempo. In Somalia, Kenya, Mali, Uganda, Mozambico, Etiopia…
“AFRICA DA NOBEL, volti che fermano i deserti” è un’importante quanto intensa mostra fotografica di Marco Pontoni, Laura Ruaben e Paolo Michelini* allestita fino al 1° aprile presso l’ArtCafè Auditorium del Centro Servizi Culturali S.Chiara in via Santa Croce, 67 a Trento.
L’Africa di questi scatti, di questi volti, non è né tragica né oleografica. E’ l’Africa di chi si incontra nelle campagne, nei mercati, nelle scuole (a volte solo un rettangolo d’ombra sotto ad un’acacia), lungo le strade delle small town e dei villaggi. Un’Africa che lavora, studia, mangia, fa festa; lontana dallo stereotipo dell’esotismo e da quello speculare del continente affamato, con i suoi standard comunque lontanissimi rispetto a quelli a cui siamo abituati in Occidente. Un’Africa straordinaria nella sua quotidianità, che merita un Nobel per la sua capacità di resistere, che non si arrende al deserto, ad ogni genere di deserto.
Taxi Driver. Etiopia, M. Pontoni
Sono tanti i deserti e tante le cause che li producono. Sono tanti come i volti dell’Africa e degli africani, che a volte facciamo fatica a distinguere quando li incontriamo sulle nostre strade. Deserti prodotti dallo sfruttamento indiscriminato dei suoli, dalle speculazioni a cui l’Africa è sempre esposta: terreni acquistati “in svendita” da paesi terzi per produrre cibo o biocombustibili, terreni appaltati alle multinazionali per “succhiarne” le risorse. Deserti che si annunciano con i cambiamenti climatici, che potrebbero vanificare decenni di sforzi, “sabotare” i progetti di riforestazione, alterare equilibri di per sé delicati. Altri deserti. Quelli provocati dalle guerre: deserti reali, la guerra spopola le campagne, avvelena i pozzi, insabbia i canali di irrigazione, e deserti che si insediano nel cuore degli uomini, delle vittime e dei profughi a cui è stato tolto tutto. Deserti invisibili nelle baraccopoli che circondano le grandi metropoli africane, rifugio di un’umanità spesso sradicata, alla faticosa ricerca di una nuova identità. E ovunque deserti lasciati dalla storia, percorsi da popolazioni spostate dai luoghi di origine, private della loro cultura e della loro libertà, divise da confini incomprensibili, tracciati sulle carte geografiche dagli europei oltre un secolo fa.
Donna alla macchina da cucire. Uganda, M. Pontoni
Calcetto, L. Ruaben
C’è chi lotta contro questo. C’è chi, come la presidente liberiana Ellen Johnsonn Sirelaf e la connazionale Leymah Gbowee, ha ricevuto persino un Premio Nobel per la Pace. E c’è chi il Nobel non lo riceverà mai nonostante il suo impegno silenzioso. C’è chi si ostina, come il celebre “piantatore d’alberi” di Jean Giono, a fare da argine ai deserti che avanzano; a volte con piena cognizione di causa, a volte inconsapevolmente con il loro semplice, umile agire quotidiano. Sono loro i protagonisti di queste immagini.
Hey, guitar hero! Somalia (Merka), M. Pontoni
Ai volti, ai gesti e agli spazi si accompagna una raccolta di proverbi africani, che “rafforza” ogni immagine. La cornice povera e tecnologica assieme: realizzata con il materiale riciclabile per eccellenza, il cartone, è stata incisa con il laser, sperimentando in questo modo un tecnica nuova, che combina l’estrema praticità del supporto (quando la cornice si deteriora può essere facilmente rimpiazzata, proprio come accade a tante cose in Africa) alla precisione del tratto. Opere di artigianato.
*Marco Pontoni. Nato a Bolzano nel 1965. Giornalista appassionato dell’Africa, attualmente lavora all’ufficio stampa della Provincia autonoma di Trento. Ha girato numerosi documentari in Africa, Asia e America Latina centrati soprattutto sui progetti di solidarietà internazionale. Con il fotografo Massimo Zarucco ha realizzato il libro Mozambico, l’orgoglio di un popolo (Artimedia, 2005).
Laura Ruaben. Nata a Trento nel 1981. Collabora con l’ufficio stampa di Acli trentine. Arte e viaggio le sue passioni. Trova radici se si sposta: dall’Oriente all’Africa. È stata in Mali per un progetto di solidarietà internazionale che ha portato alla costruzione della scuola e della biblioteca nel villaggio Yassing in terra Dogon.
Paolo Michelini. Nato a Riva del Garda nel 1963. E’ responsabile del Settore Gestione Risorse Umane del Servizio Conservazione della Natura e Valorizzazione Ambientale della Provincia autonoma di Trento. E’ stato in Kenya nel 2002 per un viaggio di conoscenza del progetto Tree is Life.
Moda e cinema, un legame sempre più intenso
Style Magazine di marzo. Un servizio di 12 pagine intitolato “The Artist” è ambientato sulla spiaggia di Alassio, evocando gli anni Cinquanta. Un’atmosfera da Dolce vita, pensando a Hemingway con il suo pappagallo, a Carlo Levi, a Gabriele D’Annunzio e ad uno chicchissimo Vittorio de Sica. Splendide ragazze, abiti bianchi, Panama.
Le bellissime foto del servizio (Michael Woolley) sono state estratte da un video girato sulla splendida spiaggia ligure con tre modelli, Katia Krivarota, Leopold Pesch e Stefano Sala, in 7 ore, durante il giorno piu’ corto dell’anno.
La tecnologia digitale video è ora disponibile ad una risoluzione talmente alta, che permette di estrarre le singole immagini dal video stesso. Così, le foto degli editoriali vengono oggi pubblicate attraverso diverse piattaforme mediatiche e spesso le immagini estratte da video hanno ormai la precedenza rispetto alle classiche foto.
Alcuni dei più grandi pubblicitari ora non scattano più singole immagini per le loro campagne, perché è il video che conta! Oggi, il fotografo è chiamato a lavorare piu’ come un regista, e i risultati sono movimenti più spontanei e naturali.
Questo è il futuro.
ds ispirata da www.themenissue.com
Carnival Time
A-Secret, libri unici dedicati a tutti i sensi
Libri tessili, a tiratura limitata, dove ogni esemplare è un pezzo unico made with care, dove tutto è pensato, fotografato, scelto, assemblato e cucito a mano con tecniche di alta sartoria.
Contenitori di fotografie, pensieri e parole, oggetti, immagini, suoni e ricordi da cui emergono, oltre la straordinaria manualità dell’autore, anche il suo carattere da globetrotter e la lunga ricerca antropologica da lui condotta in ogni parte del mondo per cogliere attraverso la fotografia, l’anima segreta della gente e il vero genius loci dei luoghi visitati. Una serie di volumi monotematici dedicati a città, architetture, viaggi e artisti, distribuiti in spazi esclusivi come librerie internazionali e gallerie d’arte.
Stiamo parlando di A-SECRET di Enrico Frignani, fotografo torinese di moda e pubblicità e responsabile creativo ed editoriale della rivista Neo-Head, un magazine di lifestyle, che non è solo lettura e sguardo, ma anche tridimensionalità di ogni oggetto. La filosofia è la stessa, cara a Frignani: allargare l’esperienza coinvolgendo tutti i sensi. Scrivere di qualcosa, ma anche far vedere e toccare qualcosa. Ogni singolo numero della rivista è differente da un altro. Dentro è possibile trovare cose raccolte in varie città del mondo, opere appositamente realizzate da artisti ed oggetti messi a disposizione dalle varie aziende che desiderano parteciparvi.
E per trasformare le esperienze e i sogni in pagine da sfogliare e collezionare, Enrico Frignani offre la propria regia e la propria raffinata manualità, per creare volumi unici personalizzati, anche con foto non sue.
Trova Enrico Frignani su Facebook e su neoheadmag@yhaoo.it
TESTO – ds ispirata da Elle Decor
FOTOGRAFIE – da myspace.com